Ferno e Turbigo, grande dolore per la morte di Matteo

FERNO Il parroco don Reginaldo Morlacchi ha citato l’accaduto nell’omelia della Santa Messa invitando tutta la comunità a ricordare nonna Elena nella preghiera. “Purtroppo – dice don Reginaldo – Non ci sono ancora notizie certe sull’accaduto. Non conosco i genitori di Matteo che è nato e cresciuto a Turbigo, ma negli anni ho avuto modo di conoscere ed apprezzare sua nonna. Quello tra nonna e nipote è sempre un legame speciale. Ho invitato tutta la comunità fernese a ricordarla nelle preghiere di ciascuno perché Elena ha fatto e continua a fare moltissimo per la comunità stessa”.

Nonna Elena, infatti, è la sacrestana della parrocchia: “Una figura fondamentale e insostituibile – dice don Reginaldo – Una donna forte che in silenzio garantisce ai fedeli la possibilità di trovare la chiesa sempre aperta e in ordine. Che oggi debba fronteggiare un lutto simile mi addolora e addolora tutti i fedeli che la conoscono e le sono affezionati”. Intanto i carabinieri di Castano Primo stanno lavorando alla ricostruzione della dinamica dell’incidente. Sull’accaduto vige il massimo riserbo: Matteo viaggiava in sella al suo scooter Yamaha lungo via XXV aprile.

Forse stava rincasando. Lo scontro con un’utilitaria potrebbe essere dovuto ad una mancata precedenza ma sull’incidente, come da prassi, è stata aperta un’indagine per omicidio colposo e i dettagli sulla dinamica vengono taciuti in quanto oggetto dell’inchiesta. Il pm di turno disporrà nelle prossime ore l’autopsia sul cadavere del sedicenne; probabilmente verrà ordinata anche una perizia cinematica. I mezzi, per ora, restano sotto sequestro. Dopo l’impatto Matteo è stato scagliato sull’asfalto; il giovane ha rimediato lesioni interne gravissime. I volontari della Croce Azzurra di Buscate hanno cercato di stabilizzarlo sul posto rianimandolo. Poi la corsa verso l’ospedale di Busto Arsizio dove però il sedicenne ha chiuso i conti con la vita. “Un destino amaro – dice don Reginaldo – E il dolore è sempre enorme da fronteggiare quando un giovane perde la vita”.

Matteo, studente, ha militato tra le fila della Turbighese calcio. Un ragazzo solare, pieno di vita, con tantissimi amici. Gli amici in queste ore ricordano il sedicenne su Facebook; dalle pagine del socialnetwork è immediatamente rimbalzata la notizia della sua scomparsa. Decine di ragazzi lo ricordano con messaggi addolorati: “Eri una persona stupenda – scrivono gli amici – Non ti dimenticheremo mai”.

e.marletta

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