Ferragosto, una festa antica 2048 anni e per i lombardi dà ol faravost era denaro dal padrone

In Lombardia fino ai primi anni del '900 i datori di lavoro per questa festività donavano denaro e cibo ai dipendenti (Immagine generica dal web)

Una festività antica più di 2000 anni, il Ferragosto, istituito dall’imperatore Augusto nel 18 a. C. E proprio dall’imperatore che proclamò per agosto una serie di giorni festivi, che prende il nome Feriae Augusti, il riposo di Augusto divenuto nel tempo Ferragosto. Anticamente era un periodo di riposo e festeggiamenti per celebrare la fine dei lavori agricoli nei campi con l’obiettivo di collegare diverse festività ricadenti nel mese di agosto, in modo da assicurare un periodo di riposo.

In tutto l’Impero si organizzavano sfide e tornei con cavalli, buoi, asini e muli che partecipavano a corse e gare, con ricchi paramenti e ornati con fiori e foglie. Di fatto si tratta di una tradizione che è rimasta quasi immutata , come testimoniano manifestazioni, prima fra tutte il Palio di Siena, che si svolgono in diverse località italiane. Con l’avvento del cristianesimo la festività, che si celebrava il primo giorno di agosto, è stata spostata al 15 per fare coincidere la festa laica con la ricorrenza religiosa dell’Assunzione della Vergine. Fin dall’epoca dell’impero romano, per il Ferragosto servi, schiavi, dipendenti, porgevano gli auguri ai padroni che, in cambio, davano piccole mance solitamente in generi alimentari. Questa tradizione si è fortemente radicata tanto che durante il Rinascimento nello Stato Pontificio venne reso obbligatorio il dono a servi e lavoratori da parte dei padroni. Proprio questa parte delle usanze legate alle “Feriae Augusti” si è tramandata il Lombardia ed in Piemonte dove fino ai primi decenni del 1900, era usanza per il datore di lavoro “Dare il Ferragosto”. In lombardo dà ol faravost significava donare denaro o beni commestibili ai dipendenti in modo che potessero trascorrere serenamente il giorno di Ferragosto con le famiglie. Nei cantieri edili alla fine di luglio era tradizione per i muratori fissare, sulla parte più alta del fabbricato in costruzione, un grande ramo, la pianta dol faravost, che serviva giocosamente a ricordare all’impresario che doveva essere elargita la tradizionale mancia. Molto più recente, invece, la tradizione delle gite e scampagnate per questa giornata. La “gita” diventa una tradizione meno di 100 anni fa, dalla seconda metà degli anni ’20 del secolo scorso, quando le associazioni del dopolavoro e le corporazioni del periodo fascista, cominciarono ad organizzare le gite popolari. pochi anni dopo, dal 1931 al 1939 per il periodo di ferragosto venivano organizzati treni speciali solo di terza classe a prezzi molto bassi, per consentire alle classi più povere di visitare città o luoghi di villeggiatura nel giorni 13, 14 e 15 agosto. Grazie a queste gite che decine di migliaia di italiani che non avevano mai lasciato i propri paesi, ebbero l’occasione di vedere il mare, la montagna o le città d’arte. Da quelle gite viene la tradizione del pranzo al sacco che le famiglie portavano da casa.

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