Festa del 2 giugno tra crisi e preghiere

Una festa della Repubblica all’insegna della sobrietà visto il difficile momento economico.

Si sono svolte ieri mattina in piazza Duomo le celebrazione per il 2 giugno . Molti gli intervenuti per ascoltare il prefetto e del sindaco che hanno criticato il patto di stabilità che sta mettendo in difficoltà le amministrazioni locali. Prima dell’inizio della cerimonia è intervenuto anche il vescovo che poi si è diretto in Duomo per celebrare la messa. «Il vescovo mi ha detto che la Repubblica sarà al centro delle sue preghiere – ha spiegato Tortora – Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno in questo momento».

Tra crisi e speranza

Ad aprire i discorsi ufficiali, dopo l’inno nazionale suonato dalla Banda Baradello di Como, il prefetto che prima ha portato ai presenti il discorso del presidente della Repubblica sulla ricerca della coesione sociale.

Tortora ha parlato di una crisi che sta portando ad uno: «Sfilacciamento del rapporto fiduciario pericoloso per la tenuta del sistema democratico che impone a tutti i cittadini e specialmente a coloro che hanno responsabilità istituzionali di assumente atteggiamenti responsabili. La buona politica è necessaria per il progresso civile».

Tortora ha chiesto maggiore attenzione verso gli amministratori locali: «Il sindaco è colui che interpreta il disagio delle proprie comunità.

COMO

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