Festa nazista per il compleanno di Hitler: si comincia da capo. I 22 indagati, tra i quali , consigliere Pdl a Busto Arsizio, ieri sono comparsi davanti al giudice per l’udienza preliminare di Varese . Si comincia da capo, quindi, con il gup che dovrà decidere se accogliere la certa richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero , o l’altrettanto certa richiesta di non luogo a procedere che saranno i difensori ad avanzare. Intanto sul procedimento si fa pesante il rischio prescrizione. Anzi è una certezza: la prescrizione arriverà a fine 2014, il primo grado potrebbe chiudersi, ma certamente in pochi mesi non potranno essere celebrati gli altri due gradi di giudizio.
Appuntamento in birreria
I fatti risalgono all’aprile 2007 quando nella birreria Centro del Lago per gli inquirenti si tenne una vera festa nazista, con cori dal chiaro sapore razzista. Per il pubblico ministero Petrucci e gli investigatori della Digos quella sera ci fu una vera istigazione a commettere il reato di propaganda di idee contro la razza ebraica e contro gli stranieri, e l’istigazione avvenne proprio a mezzo di canzoni e versi. Gli uomini della Digos ripresero l’intera scena con una telecamera nascosta registrando un video definito scioccante da chi l’ha visionato. Secondo i verbali di inchiesta, quella notte furono storpiate alcune canzoni italiane famose con versi osceni.
Storpiature vergognose
«Le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi» diventò «…la stella gialla sui negozi ebrei». Di male in peggio: «Azzurro» cantata da Celentano divenne una strofa crudele contro Anna Frank: «Cerco nel ghetto tutto l’anno e all’improvviso eccola qua». Mentre l’inno al criminale nazista fu cantato con la musica del cartone animato Jeeg robot d’acciaio e divenne. “Priebke, cuore di acciaio…». Persino la canzone «Donne» di Zucchero divenne un folle ritornello razzista: «Negri, du du du,
in cerca di guai». Il 15 gennaio 2013 si aprì, contro i 22 indagati, il processo davanti al giudice monocratico di Varese . Che, però, si dichiarò incompetente rinviando gli atti alla procura. Le aggravanti contestate richiedevano un dibattimento davanti al tribunale in composizione collegiale. La procura ha quindi dovuto provvedere a rinotificare le richieste di rinvio a giudizio. Ieri la prima fase del nuovo percorso processuale. I difensori hanno sollevato una serie di eccezioni, sino all’incostituzionalità di alcune contestazioni. Il gup ha aggiornato l’udienza al 10 luglio. In quella data gli indagati, nessuno dei quali chiederà l’ammissione al rito abbreviato, sapranno se dovranno tornare in aula davanti al collegio varesino.
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