Festival Jazz in Maggiore Alboran Trio a Maccagno

LUINO Si comincia il 28 luglio all’Auditorium di Maccagno con l’Alboran Trio, leader il pianista e compositore varesino Paolo Paliaga. Alboran è l’ingresso nel Mediterraneo. In quel mare – si legge nelle note di copertina del primo CD – Africa e Spagna si affacciano e disperdono le loro essenze. Il mediterraneo unisce, mescola, elabora, e rimane una grande fascinazione, un luogo fondativo, una scaturigine occulta.

Difficile far capire meglio quale sia la filosofia del gruppo. Paliaga è un musicista che si muove da artista contemporaneo, scegliendo un sound che non è sempre quello sterattamente legato alla tradizione jazzistica e valicando la linea di demarcazione tra generi e stili. Il programma si incentra su brani originali del pianista che il trio, completato da Dino Contenti al contrabbasso e Mattia Barbieri alla batteria, ha sapientemente arrangiato. Il concerto è finanziato dalla Comunità Montana Valli del Verbano, che ha scelto di inserirlo nel circuito Interreg “Interpretando Suoni e Luoghi” proseguendo una collaborazione tra le due iniziative iniziata sin dalla prima edizione, e organizzato insieme all’Associazione Sconfinarte.

Il 30 luglio in Piazza Partigiano a Germignaga si ascolterà il Tessarollo-Zunino-Roche Trio. Il chitarrista Luigi Tessarollo è una figura di spicco del panorama jazz nazionale (in questi giorni a Umbria Jazz) e si affianca con questa formazione a due grandi musicisti quali il francese Manhu’ Roche alla batteria (già batterista di Michel Petrucciani) e Aldo Zunino al contrabbasso, membro stabile del quartetto di Steve Grossman.

E’ un trio di specialisti del proprio strumento che nella loro maturità stilistica ne hanno sviluppato appieno le possibilità espressive. Il trio presenterà in chiave jazzistica brani della cultura popolare italiana, canzoni d’autore, evergreen della nostra storia musicale. La tappa ha il sostegno del Comune di Germignaga e del Corpo Musicale Santa Cecilia, la banda cittadina, intenzionati a ripetere il successo della scorsa estate. Sono sempre due i concerti a Luino, l’1 e il 2 agosto, in collaborazione con il Comune.

Al Teatro Sociale Danilo Rea, certamente uno dei pianisti che più hanno segnato la scena jazz in Italia. Audace improvvisatore dalla spiccata sensibilità melodica, presenterà il suo “Tributo a Fabrizio De André”, ultima uscita discografica nata da un concerto svoltosi nella casa in Sardegna del cantautore scomparso (proposto dalla moglie) e avente come tema una libera interpretazione dei suoi più noti del grande cantautore. Un eccezionale concerto per pianoforte solo, nato da l’occasione per scoprire un’altra dimensione delle canzoni che hanno segnato la storia e la cultura italiana degli ultimi decenni.

La sera dopo il cortile di Casa Rossi, edificio storico di fronte all’Imbarcadero luinese, ospiterà il Trio Cagliostro, un trio innovativo capace come pochi di coniugare ricerca sonora e sperimentazione con la conoscenza delle tradizioni e l’utilizzo di strumenti ancestrali (i legni, gli ottoni e la fisarmonica). Simone Zanchini (fisarmonica e live electronics), musicista eclettico tra i più interessanti e innovativi, Daniele D’Agaro (clarinetto e sax tenore), già vincitore del referendum della critica “Topjazz” come miglior sassofonosta e clarinettista italiano, e Mauro Ottolini al trombone, bombardino e basso tuba ripercorreranno in maniera assolutamente originale quasi un secolo di storia del jazz.

A chiudere Jazz in Maggiore sarà il concerto di Cerro di Laveno, Palazzo Perabò, previsto per il 5 agosto. Nello splendido chiostro del palazzo che ospità il Museo della Ceramica si potrà assistere al progetto “S’Wonderful” ideato dalla vocalist Lara Iacovini (nota per duttilità vocale e raffinatezza interpretativa) e dal contrabbassista Riccardo Fioravanti (vanta collaborazioni illustri sia nel jazz che nel pop, basti citare Mina e Ornella Vanoni) e dedicato, come suggerisce il titolo, a Stevie Wonder e George Gershwin,

un po’ come a voler dire che, quando si ha a che fare con autori di tale calibro, non c’è distanza temporale che possa inibire l’incontro di stili diversi. Nel progetto anche l’eclettico vibrafonista Andrea Dulbecco e Francesco D’Auria alle percussioni. Anche il concerto di Laveno rientra nel circuito “Interpretando suoni e luoghi”, con la collaborazione del Comune di Laveno.

e.marletta

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