PORTO CERESIO Indagini serrate e potenziamento della videosorveglianza a Porto Ceresio. Queste le risposte delle forze dell’ordine e del Comune al rogo doloso che ha danneggiato seriamente l’Art Cafè di via Matteotti. Mentre proseguono a tutto campo le indagini dei carabinieri di Porto Ceresio sull’incendio, appiccato che nella notte tra lunedì e martedì, anche le istituzioni si mobilitano.
Il bar, tra i più frequentati della cittadina rivierasca, è infatti finito nel mirino dei piromani che armati,
con ogni probabilità, di liquido infiammabile hanno dato alle fiamme l’area della veranda dove erano collocati i tavolini per i clienti. Non prima, però, di averne sfondato, la porta a vetro scorrevole che rappresenta l’accesso dalla scalinata, affacciata su un’area di sosta.
Così questa porzione del bar è andata quasi completamente distrutta dalle fiamme: con gli arredi attaccati dal fuoco e i muri anneriti. Da qui la preoccupazione per un altro rogo appiccato ad un’ attività commerciale di Porto Ceresio. Circostanza che spinge i carabinieri a proseguire senza sosta i loro accertamenti. Nel tentativo di dare un nome e un volto all’autore, o agli autori, dell’attentato incendiario. Apparentemente senza spiegazioni visto che gli stessi titolari, sentiti dagli investigatori, hanno riferito di non avere alcun sospetto e di non aver mai ricevuto minacce.
Senza un movente preciso, così, si spera di ottenere qualche risultato dall’analisi dei filmati delle telecamere presenti in zona. Comprese quelle dei privati. Ed è proprio dalla videosorveglianza che parte anche la controffensiva che il Comune vuole mettere in atto per abbattere il più possibile i rischi. Peraltro non nuovi a Porto Ceresio.
Visto che già nel 2005 era stata data alla fiamme l’ala del municipio riservata al comando della polizia locale e due anni più tardi era toccato al battello Elvezia. Distrutto, a colpi di litri e litri di sostanze infiammabili, proprio mentre era alla fonda nel Ceresio, davanti alla stazione ferroviaria. «Non vogliamo che questi atti dolosi diventino una costante – ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza, Ivano Medici – . Per questo siamo impegnati in tutta una serie di contromisure. Abbiamo in mente la revisione dell’impianto di sorveglianza esistente con la possibilità di spostare alcune telecamere in posizioni più strategiche per coprire aree considerate maggiormente sensibili». Antipasto di quello che accadrà con il nuovo anno. «Quando – conclude Medici – andrà in scena il potenziamento di tutto il sistema di telecamere. Già in cantiere e previsto nel programma delle opere pubbliche del 2012».
b.melazzini
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