Nelle prime ore dell’alba di lunedì, il carcere minorile Beccaria di Milano è stato scosso da un’improvvisa e preoccupante emergenza: fiamme hanno lambito la struttura, scatenando l’allarme tra gli occupanti e il personale. Il pericolo è stato segnalato durante la notte, quando il fumo ha cominciato a diffondersi, insinuandosi nei corridoi e nelle celle. Sul posto sono intervenuti prontamente vigili del fuoco e ambulanze, pronti a gestire la situazione critica. Fortunatamente, al momento del primo bilancio, sembra che non vi siano stati feriti, ma l’incendio ha comunque provocato paura e disagio tra coloro che si trovavano all’interno della struttura.
Le fiamme hanno avuto origine in una cella situata al secondo piano del carcere, diffondendosi rapidamente e avvolgendo tre altre celle della stessa area. Il fumo denso e acre ha reso difficile la respirazione per gli occupanti, costringendo molti a cercare rifugio altrove o a essere evacuati dalle autorità competenti. Questo tragico evento mette in luce la delicatezza e la complessità della gestione di strutture carcerarie, soprattutto quelle destinate a ospitare giovani.
Le indagini sono ancora in corso per determinare le cause dell’incendio e per valutare eventuali responsabilità. Nel frattempo, le autorità competenti dovranno valutare attentamente le misure di sicurezza all’interno del carcere Beccaria e adottare eventuali provvedimenti per prevenire futuri incidenti di questo genere. La sicurezza e il benessere dei detenuti e del personale devono rimanere una priorità assoluta, anche di fronte alle sfide e alle difficoltà che possono emergere in un contesto così delicato come quello carcerario.