Fiamme al gattile di Castellanza “Distrutto da un atto doloso”

CASTELLANZA Strage sventata nella notte tra domenica e lunedì al gattile Oasi di Castellanza. E’ successo poco dopo la mezzanotte , quando gli ospiti della vicina comunità di via Salvo D’Acquisto hanno chiamato i vigili del fuoco: le fiamme, ravvivate dal vento, erano già molto alte e lo spavento è stato tanto. Fortunatamente tutti i mici, una trentina, sono riusciti a fuggire. Solo un micetto è rimasto ferito agli occhi ed è stato portato dal veterinario: non è in pericolo di vita. Sul posto è giunta una squadra dei vigili del fuoco di Busto Arsizio che ha spento l’incendio con un’autopompa: l’operazione è terminata all’una di notte.

Triste il bilancio per i volontari che gestiscono con amore e passione il rifugio per i gatti randagi abbandonati sul territorio. Dei due “casotti”, i container dove trovano riparo gli animali e dove vengono custoditi croccantini, medicine e tutta la documentazione riguardante gli affidi, è rimasto solo lo scheletro, carbonizzato. Tutto il materiale è stato bruciato dalle fiamme per un contro valore di diverse migliaia di euro.

Il gattile Oasi è stato realizzato su un terreno concesso in comodato d’uso dal Comune di Castellanza, prima adibito a piazzola ecologica. Daniela Sironi, delegata Oipa, ha ripulito l’area e, con fatica e sacrifici, ha dato vita al rifugio dove trovano ospitalità una trentina di mici. In pochi minuti il lavoro di anni è andato in fumo. Le cause del rogo sono ancora al vaglio dei pompieri e dei carabinieri intervenuti sul posto, ma tra le ipotesi non è

stato escluso l’atto vandalico: «Fortunatamente i gatti hanno avuto la prontezza di scappare prima che le fiamme dilagassero – spiega con desolazione Daniela – è stata sfiorata una tragedia. E’ desolante vedere tutto andato distrutto. Non c’era niente che avrebbe potuto provocare un incendio, non abbiamo stufette nè alcun dispositivo elettrico. Siamo molto preoccupati». Solo 10 giorni fa ignoti si sono introdotti nell’area rompendo i vetri dell’auto di proprietà della signora che gestisce il gattile e portando via la telecamera posizionata dai volotari sul cancello d’entrata. La donna ha esposto regolare denuncia. I volontari chiedono al Comune l’installazione di un sistema di videosorveglianza e un contributo per ripartire. L’appello è indirizzato a tutte le persone che hanno a cuore i mici e che volessero dare una mano alle volontarie. «Dopo questo grave atto doloso – scrive in una nota Francesco Faragò, responsabile del Nucleo di Polizia Giudiziaria del servizio di vigilanza Zoofila e Zootecnica – occorre stringersi intorno alle volontarie del gattile per aiutarle a ricostruire quanto fatto con notevoli sforzi e sacrifici, e spronare il Comune affinché intervenga a difesa dei propri animali visto che i felini ospitati, in quanto randagi, sono patrimonio del Comune stesso».

 

f.tonghini

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