Bologna, 25 giu. (Apcom) – Dal vicesegretario della Cgil, Susanna Camusso un veto pesante al governo dopo l’accordo separato raggiunto sullo stabilimento Fiat di Pomigliano: “Vorremmo che stessero zitti e non urlassero al trionfo” perché “se fosse stato per loro la produzione di questo paese sarebbe stata ridotta” e sarebbero stati cancellati i diritti dei lavoratori.
Dal palco di piazza Maggiore a Bologna, durante il comizio per lo sciopero indetto dalla Cgil oggi contro la manovra del governo, Camusso torna sull’accordo di Pomigliano: “Vorremmo un paese in cui il governo non fosse silenzioso e ininfluente di fronte alla più grande fabbrica di auto – spiega -. Vorremmo che il governo non fosse stato zitto di fronte ai tre piani della Fiat che noi abbiamo contrastato sino a quando la Fiat non ha fatto un piano che prevedeva la crescita della produzione nel nostro paese”. “Vorremmo ricordare agli urlatori della modernità e delle svolte epocali – continua il vicesegretario – che se fosse stato per loro nel Mezzogiorno non ci sarebbero più stabilimenti della Fiat perché sono stati ininfluenti e silenziosi, perché non hanno saputo usare la politica industriale, perché hanno sempre pensato che lavoro e crescita non fosse un loro problema”.
“Vorremmo – continua Camusso – che stessero zitti e non urlassero al trionfo quando si vogliono cancellare i diritti dei lavoratori. Un paese moderno non mette mai in alternativa il lavoro e i diritti; un paese moderno è un paese che pensa che il lavoro ha anche i diritti”.
Pat/Sar
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