Finalmente Star Wars che la forza sia con noi

L’editoriale del nostro Andrea Aliverti, il giorno in cui «l’attesa per il nuovo episodio della saga è altissima. Anche alle nostre latitudini»

Ecco un nuovo capitolo della saga di Star Wars: oggi siamo tutti “nerd”. Il grande giorno è arrivato: “Il Risveglio della Forza”, episodio numero sette della serie ideata da George Lucas, in programma oggi nei cinema, è anche il risveglio di un mito che non tramonta mai.
Ormai il suo bagaglio immaginifico fa parte dell’immaginario collettivo. È un pezzo di cultura popolare. Sociologi e studiosi hanno già ribattezzato la saga in mille modi, da “bibbia

atea” a “mitologia dell’era moderna”, visto che incarna quell’eterna lotta tra il Bene e il Male, l’infinita sfida tra i Ribelli e l’Impero, traslando nella fantascienza le dinamiche del mondo reale per colpire quelle corde che .
C’è chi oggi si prende una giornata di ferie per poter andare al cinema al primo spettacolo disponibile e c’è chi già da ieri sera ha interrotto ogni contatto con il mondo esterno nel terrore di poter ricevere qualche “spoiler”, ovvero un’anticipazione della trama del film.
Eccessivo? È vero, forse certi picchi di esagerata commercializzazione del “fenomeno Star Wars” a cui stiamo assistendo in questo periodo sfiorano il ridicolo, se pensiamo che l’autoradio ci rimanda l’inequivocabile Tema della Forza di John Williams associato alla pubblicità una nota marca di automobili (facendoci tornare alla mente quella pubblicità anni ’80 in cui la spada laser di Obi-Wan Kenobi veniva fuori dal tubetto di un dentifricio…), così come resta da capire l’opportunità di un presidente degli Stati Uniti in piena guerra con l’Isis di farsi fotografare alla Casa Bianca con la spada laser in mano. Eppure l’attesa che accompagna il nuovo episodio della saga è altissimo anche alle nostre latitudini: forse non ci saranno gli accampamenti fuori dai cinema come negli Usa, ma i fans più sfegatati hanno prenotato il posto in sala da settimane. Ormai i “Nerd”, gli ormai ex “secchioni” maniaci dei fumetti e della tecnologia, che hanno nella saga di “Guerre Stellari” uno dei loro principali punti di riferimento culturale, sono stati ampiamente sdoganati: da Steve Jobs a Big Bang Theory, fino al successo travolgente del Lucca Comics, hanno conquistato il mondo e sono diventati la nuova maggioranza nemmeno più molto silenziosa.
E Star Wars resta un mito che travalica le generazioni. Anche perché, tra gli appassionati di Jedi e Yoda, si assommano coloro che sono “nati” (culturalmente) con la prima trilogia, la generazione di chi era adolescente a cavallo tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, con coloro che sono nati con la seconda trilogia, che oggi sono dei 25-30enni. E da oggi, se il nuovo sequel firmato Disney sarà all’altezza delle aspettative come sostengono coloro che hanno assistito alla “premiere” di Los Angeles, potrebbe “nascere” la terza generazione Star Wars, visto che è prevista una trilogia, che finirà nel 2019. Tutti con la stessa ammirazione e devozione nei confronti del mito e con la stessa pelle d’oca quando alle loro orecchie si ode il Tema della Forza. Genitori che tornano bambini e ragazzini che vanno a rivedersi i primi episodi e s’innamorano di quel giovane Harrison Ford nei panni di Han Solo e sobbalzano dalla sedia quando Darth Vader dice a Luke Skywalker “Io sono tuo padre”. Per una sera, insieme potranno sognare di compiere un viaggio interstellare e dimenticare bollette da pagare e primarie del Pd, paura degli attentati e banche fallite, Renzi e Salvini, per immergersi nel mito. E che la forza (di tornare con i piedi per terra) sia con voi.