VARESE – Nella politica moderna, sempre più costruita intorno alle figure dei leader nazionali, che preferiscono di gran lunga strutture “leggere” sul territorio, i congressi sembrano essere diventati quasi dei riti anacronistici, a volte persino fastidiosi, quasi da evitare.
Sarà forse per questo che la Lega non celebra un congresso cittadino nella sua “culla” dal lontano 2016. Un’era geologica fa.
Con i partiti in crisi di consensi e l’astensionismo a livelli record (che sfiora il 60%), Matteo Salvini ha deciso di riaprire la stagione congressuale sul territorio, dopo anni di commissariamenti e una innegabile contrazione di iscritti e militanti, un tempo forza propulsiva del Carroccio.
A Varese la Lega vive una fase preoccupante di contrazione del consenso che è facilmente riscontrabile nei dati elettorali delle ultime tre tornate: nel 2011 (Fontana candidato) raccolse 8.535 voti, pari al 24%, nel 2016 (Orrigoni candidato) ne raccolse 5.314, pari al 16,2%, nel 2021 (Bianchi candidato) è scesa ulteriormente a 4.557 voti di lista, pari al 14,7%. Un vero tracollo, con un dimezzamento dei voti al partito a certificare il calo di fiducia dei varesini nella Lega.
E occorre ricordare anche che alle ultime elezioni il commissario cittadino fece fatica a chiudere la lista elettorale, orfana dei suoi storici militanti e amministratori locali (Fabio Binelli, Carlo Piatti, Sergio Ghiringhelli) e si trovò obbligato a schierare i “pezzi pregiati” per limitare l’emorragia di preferenze: non è un caso che in consiglio comunale siedano un deputato e due consiglieri regionali leghisti.
Ma ora si volta pagina e si rispolverano congressi e vecchie parole d’ordine (“autonomia“), con lo scopo di ritrovare l’identità perduta e riaccendere l’entusiasmo dei sostenitori, destabilizzati e disorientati da un partito di lotta e di governo che sembra non avere una linea chiara e univoca: la data del congresso, seppur ufficiosa, è quella del 10 settembre prossimo. C’è ancora un po’ di margine per individuare i papabili candidati, ma si sta lavorando per evitare scontri interni e convergere su una candidatura unitaria.
Per la segreteria cittadina restano caldi i nomi di Marco Bordonaro, attuale commissario, e di Marco Tavazzi, ma non sono esclusi outsider dell’ultimo momento: voci di corridoio indicano in Fabrizio Nova, ex presidente del consiglio di circoscrizione di Masnago e storico militante leghista, una figura che potrebbe riaccendere l’entusiasmo anche dei “vecchi” militanti in camicia verde.