Finita la razzìa nei cantieri nautici Presa a bande dei motori rubati

ANGERA Ladri nautici in manette e refurtiva recuperata: sono stati fermati dai carabinieri i presunti responsabili dei furti avvenuti negli ultimi tempi ai danni di imbarcazioni attraccate in alcuni cantieri in riva al Lago Maggiore. Dall’inizio dell’anno, infatti, tra Angera e Sesto Calende si sono registrati qualcosa come una trentina di furti di motori di barche. I carabinieri di Angera, coordinati dalla Compagnia di Gallarate, hanno incastrato i presunti colpevoli interrompendo il traffico di propulsori con il mercato dell’Europa

Orientale. I due sono entrambi di nazionalità ucraina: un ventunenne residente a Moltrasio, in provincia di Como, e un trentaseienne residente a Milano, domiciliato a Pero. Falegname il comasco, un autotrasportatore il milanese. Entrambi abilissimi a rimuovere con grande accuratezza componenti meccanici costosi e molto pregiati. Tanto che i motori rubati variavano da un valore commerciale di tremila euro fino a un massimo di diecimila euro ciascuno. In una rimessa del 36enne di Pero i carabinieri hanno ritrovato sei motori e un gommone rubato a Moltrasio sul lago di Como, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi colpi. La brillante operazione è stata condotta dai militari di Angera, che negli ultimi mesi, in sinergia con i colleghi di Sesto Calende, hanno potenziato i controlli notturni e diurni nei cantieri. L’attività investigativa si è intensificata dopo il primo marzo quando i carabinieri hanno arrestato in flagrante il 21enne di Moltrasio mentre tentava di asportare alcuni motori da un cantiere nautico di Angera. In quella circostanza il complice riuscì a fuggire, ma aveva le ore contate. I carabinieri, anche grazie alla collaborazione degli stessi proprietari dei cantieri, hanno ricostruito la dinamica dei furti: i due ladri, perfetti lavoratori di giorno, si muovevano dopo il lavoro effettuando sopralluoghi nei posti nei quali avrebbero colpito più tardi. Poi agivano a colpo sicuro. Fino al primo marzo, quando qualcosa è andato storto. Catturato uno dei due ucraini, i carabinieri si sono messi sulle tracce del complice, arrivando a Pero, dove, durante una perquisizione, gli investigatori hanno recuperato in un vano a fianco della abitazione parte del materiale rubato precedentemente nei cantieri. Il tutto per il valore di svariate migliaia di euro.
I pezzi non recuperati probabilmente erano già stati piazzati sul mercato e venduti. Sono in corso ulteriori indagini per accertare l’esistenza di altri soggetti coinvolti nella rete. I due ucraini che dovranno rispondere di furto, il più giovane, e di furto e ricettazione l’altro, si trovano in carcere.

b.melazzini

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