Firenze, 5 nov. (TMNews) – Proseguono a ritmo serrato le indagini per individuare l’uomo che ieri sera ha sparato a Don Paolo Brogi, segretario dell’Arcivescovo di Firenze. Rispetto a quanto emerso in un primo momento, gli inquirenti precisano che, in base alla descrizione fornita da monsignor Giuseppe Betori, non è affatto detto che si tratti di un clochard. Al contrario sono state portate in questura, e rilasciate, nel corso della notte, sette persone che potevano corrispondere alle seguenti caratteristiche: un uomo di 60, 70 anni di età, vestito in maniera trasandata e dalla barba bianca e incolta.
Le ricerche vanno avanti in tutto il centro cittadino e nelle zone periferiche. La polizia amministrativa sta vagliano le posizioni dei detentori di armi, i cui parametri possono essere compatibili con l’arma del tentato omicidio, una calibro 7 e 65. L’androne della curia, dove il fatto ha avuto luogo, non ha telecamere e per questo la polizia sta acquisendo i filmati degli esercizi commerciali, degli istituti di credito e dei locali pubblici nelle immediate adiacenze.
La polizia scientifica ha effettuato i primi accertamenti balistici, sulla base del bossolo che è stato ritrovato ieri sera. Ma ulteriori riscontri saranno possibili quando sarà estratta dal corpo del segretario, dove è incastrata, l’ogiva, la pallottola che darà nuovi elementi ai fini delle indagini.
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