VARESE – Quasi un flop in provincia di Varese il tanto decantato sciopero dei benzinai indetto a livello nazionale per contrastare le politiche del governo sulla questione carburanti. Le parole sono quelli di Massimo Sassi, presidente Faib territoriale Varese Confesercenti Lombardia, che riflette sulle varie tematiche riguardanti il tema.
A Varese purtroppo l’adesione è bassa, sono rimaste aperte le pompe di benzina a gestione diretta. Noi però siamo anche in concorrenza con la Svizzera, chi abita dalle nostre parti sa dove trovare benzina, nel caso.
E prosegue:
Non sono mancate le critiche
Il Governo ha dato segno finalmente di ascoltarci e gli abbiamo dato questa possibilità di trattativa, che va ovviamente verificata. Ci hanno promesso cambiamenti entro l’8 febbraio: se non sarà così, riproporremo i due giorni di sciopero.
Diciamo che il Governo si è messo la mano sulla coscienza. Ha innanzitutto diminuito la sanzione per la mancata comunicazione dei prezzi a una cifra che va da un minimo di 200 a un massimo di 800. Prima era da un minimo di 500 a un massimo di 6000. Una sanzione folle per un piccolo gestore, che ha margini risicatissimi di guadagno.
Conclude infine:
Chiediamo anche di non mettere un’ulteriore cartellonistica per i prezzi medi, farebbe solo confusione: meglio comunicarlo con un app. Inoltre, noi siamo tenuti a comunicare il nostro prezzo ogni settimana, anche se il prezzo è lo stesso: e le sanzioni ci sono state anche per una semplice mancata comunicazione, anche se il prezzo era giusto. Noi chiediamo invece di poterlo comunicare solo quando cambia, per non gravare l’impegno sui piccoli benzinai. Oggi pomeriggio abbiamo una manifestazione a Roma, attendiamo ulteriori sviluppi.