Washington, 26 apr. (Apcom) – La crisi finanziaria ed economica internazionale, dopo aver investito il mondo sviluppato si sta abbattendo sui Paesi poveri e su quelli in transizione con un impatto “severo”. Lo ha segnalato il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che, intervenendo a Washington al Development Committee della Banca Mondiale, ha fatto il punto sugli aiuti allo sviluppo e sugli interventi dell’istituzione di Washington.
“Da quando ci siamo incontrati sei mesi fa a Washington per gli incontri annuali del Fmi e della Banca Mondiale – ha detto – la crisi ha preso una nuova svolta. E ciò che era allora una crisi che ha intereressava le economie più avanzate, ora sta avendo un impatto severo sulle economie in via di sviluppo e in transizione”.
Come si è propagata la crisi? La diagnosi di Draghi sui meccanismi che hanno colpito i Paesi più poveri è precisa. “Alcuni meccanismi di trasmissione hanno agito in modo avverso nell’ultimo semestre: gli intermediari finanziari eccessivamente esposti ai rischi di scadenza/cambio hanno tagliato i finanziamenti; l’aumentata avversione al rischio ha ridotto massicciamente i flussi di capitale nelle economie emergenti; gli incassi derivanti dalle esportazioni sono crollati come conseguenza del calo degli scambi commerciali e delle materie prime; le rimesse degli emigrati, normalmente un fattore anticiclico nei Paesi poveri, sembrano ora mostrare un’inversione nella loro tendenza pluriennale di aumento”.
BOL
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