La Fondazione Colleoni, attiva nel settore socio-assistenziale e sanitario, basa il proprio operato sulla utilità sociale dei servizi offerti, agendo ovviamente senza alcun fine di lucro. Sono 4 le strutture: quella di Castano Primo – la prima delle strutture voluta dalla fondatrice, la contessa Colleoni – con 11 posti letto e 40 posti per il diurno, quella di Morosolo con 68 posti letto, quella di Rescaldina con 67 posti, e il centro di riabilitazione di Asso,
che a differenza delle altre strutture ha una vocazione più sanitaria che assistenziale.
I servizi offerti agli ospiti che la fondazione intende fornire, attraverso le strutture , sono strettamente legati alla più alta qualità possibile nell’assistenza dell’anziano non autosufficiente. Ed era proprio questo il proponimento della contessa Colleoni, il suo volere, quando diede vita all’omonima fondazione nel 1910. Con le sue 4 strutture e i quasi 300 lavoratori occupati la Fondazione si propone di essere un fulcro produttivo e sociale dei territori in cui opera preoccupandosi di garantire le migliori condizioni lavorative, sociali e professionali, agendo nell’interesse generale della comunità facilitando l’integrazione.
Il direttore Paolo Cerruti ci racconta l’idea che c’è dietro alle strutture: «Ci proponiamo di offrire ad ogni nostro ospite un servizio personalizzato di assistenza. In base ai bisogni dei nostri ospiti forniamo diversi servizi. Ospitiamo l’anziano autosufficiente e quello che non lo è più. L’importante per noi, e per loro, è quello di mantenere lo stesso stile di vita e le loro abitudini. Puntiamo, oltre ciò, a mantenere al mantenimento delle abilità cognitive e motorie dei nostri pazienti, grazie a palestre e fisioterapisti specializzati».
Non solo: la fondazione Colleoni, infatti, è aperta al territorio. Come? Grazie all’assistenza agli anziani anche fuori dalle proprie strutture: si tratta di persone che sono parzialmente autosufficienti e che necessitano di un aiuto domiciliare.