Fontana il regista, Sogliano va in gol e il Varese è salvo

Se il Varese è rinato (incrociamo le dita) in poco più di una settimana dopo che i vecchi proprietari avevano trascinato l’agonia fino al 14 luglio, il merito è di Ricky Sogliano che ci ha messo la faccia, è tornato nella sua città da Forte dei Marmi alla prima chiamata d’aiuto dopo che nella vita aveva già vinto e ottenuto tutto: chi altro lo avrebbe fatto, magari abitando già a Varese? Ma è anche del sindaco Attilio Fontana: ricordo che nei primi anni del Varese 1910, quando la squadra risalì dai dilettanti e poi si salvò per due volte all’ultima giornata in serie C2, una parte dei tifosi del Varese lo contestava – assieme all’allora assessore Zagatto – perché era lontano dalle sorti del calcio e perché si era opposto al nuovo stadio proposto da Sogliano. E ora i tifosi biancorossi cosa penseranno di lui?

Michele Maffei

Varese

Attilio Fontana ha fatto quello che avrebbe fatto ogni bravo sindaco. Ha lavorato per il bene della sua città e dei suoi cittadini: non solo dei tifosi biancorossi. È riuscito in un’impresa difficile, e per quanto ci riguarda avrà la gratitudine di tutta la città anche quando – e accadrà tra qualche mese – tornerà a essere un privato cittadino. Certo: ha trovato una spalla ideale, la migliore che potesse sperare. Al nome di Ricky Sogliano tutta la città si è messa sull’attenti, senza la sua discesa in campo il Varese sarebbe morto. Ucciso da chi per mesi ha riempito la città di bugie, e da chi per mesi ha assecondato ogni loro sospiro. (f.cai.)