«Sarebbe un bel segnale, ma soprattutto sarebbe utile che una parte dei 28mila forestali del Sud fosse messa a disposizione del Campo dei Fiori in questa fase ancora critica».
Non è una provocazione, ma una proposta seria che arriva da , già capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Varese, persona molto attenta alla realtà politica e sociale del territorio. Nonché storicamente legato da un profondo vincolo affettivo alla montagna ferita.
Ossola parla chiaramente dell’emergenza conseguente all’incendio, sottolineando come «i varesini, i comaschi e tutti gli altri lombardi sono sempre i primi ad accorrere in aiuto nelle altre parti d’Italia, quando ci sono emergenze. Abbiamo la solidarietà nel sangue. Ma non solo noi, quindi ripeto sarebbe decisamente utile che una parte dei numerosi forestali del Meridione d’Italia fossero messi a disposizione per un certo periodo dell’emergenza che stiamo vivendo qui a Varese».
Ossola lancia poi un appello al presidente della Regione . «La piantumazione di nuovi alberi in Lombardia ha contraddistinto il programma elettorale e l’azione amministrativa della sua giunta – sottolinea Ossola – Quello che tutti i varesini che amano la loro montagna gli chiedono ora è di agire il più in fretta possibile per la piantumazione di nuovi alberi».
Secondo Ossola «la soluzione alle emergenze finora è sempre stata associata al nome del fondatore della Protezione Civile, . Sarebbe significativo se ci fosse anche un altro varesino da portare come esempio. E questo varesino può essere Roberto Maroni».
La richiesta di Ossola parte dalla constatazione che «il rischio è quello che, passata l’emergenza, l’attenzione possa venire meno». Bisogna invece tenere alto il livello di interesse per far rinascere la nostra montagna ferita: è questo il messaggio che lancia l’ex consigliere comunale di Varese, che quindi si fa portavoce di un sentimento diffuso in tutta la comunità varesina. Chiedendo il diretto interessamente del governatore. E poi proponendo anche soluzioni, come il coinvolgimento delle risorse delle altre regioni d’Italia.
L’ex capogruppo leghista racconta poi il suo legame personale con il Campo dei Fiori, spiegando quindi il suo forte coinvolgimento affettivo. «Dall’età di 16 anni fino a 25 ho frequentato settimanalmente l’osservatorio. Mia sorella era la segretaria del professor Furia. Per anni con il Professore e i ragazzi che allora frequentavano il Centro geofisico abbiamo fatto pulizia dei boschi, piantumato alberi, fatto manutenzione ai sentieri. Da Gavirate il più delle volte il sabato pomeriggio, dopo la scuola, arrivavo a Vetta Paradiso a piedi e a piedi ritornavo a casa la domenica pomeriggio. Quei boschi li conosco benissimo e sono nel mio cuore da sempre».