L’avventura in biancorosso di Diego Foresti come direttore generale si è chiusa ieri pomeriggio al campo di Albizzate. Prima dell’inizio della seduta, il dirigente bergamasco ha parlato alla squadra, radunata in cerchio intorno a lui per una decina di minuti: un discorso che si è concluso con un applauso di ringraziamento e diversi abbracci (tra cui quello a Magrin, con cui il dg ha avuto da subito un particolare feeling), a testimonianza del legame che si era venuto a creare in “soli” 40 giorni. Insieme all’ormai ex dg c’erano il proprietario e vicepresidente Paolo Basile, il socio Edoardo Russo, il direttore Alessandro Merlin, il team manager Danilo Vago, mister Salvatore Iacolino e il suo staff.
Assente invece il presidente Aldo Taddeo: la logica porta a pensare che tra i due non sia mai scoccata la scintilla e la sensazione è che lo strappo definitivo si sia consumato (anche, ma non solo) in sede di mercato, con il mancato arrivo di Devis Nossa (ex Como, da mercoledì alla Pistoiese, con cui il dg aveva già di fatto trovato l’accordo) “a favore” del tesseramento del paraguaiano Dario Lopez (che non sembra aver convinto né staff tecnico né tifosi), caldeggiato dal numero 1 di piazzale De Gasperi.
Si apre così una situazione che il Varese può gestire e risolvere – la logica porta a collocare in quel ruolo Paolo Basile, da sempre anello di congiunzione tra tifoseria, squadra e società, già dg e uomo per le operazioni speciali dell’area tecnica (basti pensare alla trattativa Repossi, condotta in prima persona) – ma che crea comunque preoccupazione, scompiglio e necessaria riflessione.
Preoccupazione nei tifosi, che dopo un anno di tumulti, scossoni e terremoti speravano in una maggiore serenità, fondamentale per centrare l’obiettivo desiderato.
Scompiglio nella società, perché, al netto della possibilità di sopperire all’addio, tutti gli “attori” dell’area tecnica (Basile, Merlin, Russo, Iacolino) avevano individuato in Foresti un punto di riferimento: lo dicono le parole spese per lui e, pure, gli abbracci, che si sono consumati ieri alla fine dell’allenamento ad Albizzate.
Riflessione anche e soprattutto per il presidente Taddeo, costretto ad incassare il passo indietro di un uomo da lui fortemente voluto all’interno di un progetto che vuole una società strutturata e ricca di professionisti in ogni settore con ruoli e compiti ben precisi.
Qualcosa, ancora, accadrà. Tra le possibilità c’è un ulteriore aiuto, una mano importante alla causa biancorossa, che possa dare solidità, certezze, tranquillità e una definitiva iniezione di entusiasmo. Per puntare senza timori al ritorno tra i grandi.