MALNATE Disagio giovanile in primo piano a Malnate: nelle ultime ore, infatti, in città si sono registrati due gravi episodi con protagonisti alcuni ragazzi giovanissimi. Ragazzi che si sono segnalati per vicende diventate nelle ultime ore di dominio pubblico suscitando un grande scalpore a Malnate. Prima le foto osé scattate in chiesa a San Martino da sei ragazzini e poi i vandalismi agli orti comunali affidati agli anziani in via Milano devastati a colpi di falcetto e bastoni.
Due vicende assurde sulle quali si sta ancora facendo chiarezza. Sul caso degli scatti hot in parrocchia c’è poco da dire: sei ragazzini (quattro femmine e due maschi) sono stati pizzicati dai fedeli in due diverse circostanze in approcci spinti. Approcci immortalati con tanto di telefonini. Per gli orti di via Milano, invece, i responsabili dei gravissimi vandalismi non sono stati ancora smascherati ma l’impressione è che anche in questo caso, dietro alle piante e agli ortaggi devastati, ci possa essere la mano di qualche giovanissimo. E si tratta solo degli ultimi due episodi in ordine di tempo.
Sulla questione è intervenuto l’assessore ai servizi educativi Filippo Cardaci che nelle ultime ore ha seguito con attenzione l’evolversi delle due vicende: «Il problema vero – sottolinea l’esponente della giunta malnatese – è che si guarda meno alla prevenzione. A Malnate esiste il progetto di educativa di strada che non ha subito alcun impatto negativo nonostante la difficile crisi economica. Questi episodi che si sono verificati di recente – aggiunge – non si possono prevenire subito. I responsabili di questi fatti è giusto che vengano puniti, ma se manca la fase di prevenzione ci ritroviamo subito punto e a capo. Oggi siamo assillati dalla crisi e si tende ad abbandonare la prevenzione, ma è un errore tanto che noi abbiamo mantenuto l’educativa di strada. È un progetto di prevenzione nel quale crediamo molto».
Le ultime vicende hanno preoccupato anche Cardaci: «Un po’ di tempo fa – racconta – quando avevo incontrato i genitori dei ragazzini collegati alla questione della droga in piazza Rosselli ero rimasto sconvolto da quello che dicevano. Avevano giustificato il tutto dicendo che ormai lo facevano tutti. Ovviamente non può essere una giustificazione. Bisogna lavorare tutti insieme attraverso il patto educativo: tutti devono essere coinvolti, dalle famiglie alle istituzioni».
b.melazzini
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