– Molti degli sfollati di Cerro, frazione di Laveno, hanno ormai fatto il loro ritorno a casa. Solo alcune famiglie devono ancora rientrare, ma per gli abitanti della zona lacustre sembra che il tempo sia tornato a scorrere normalmente. Giornate fatte di serenità dopo il disagio di aver dovuto vivere lontano dalle proprie case e, soprattutto, dopo la paura.
Era la notte del 16 novembre dell’anno scorso, dalla collina dominante le vie Gattirolo, Buonarroti e poco distante dalla SP 69 per Leggiuno si staccò un gigantesco ammasso di fango, massi e terra. Scivolò per alcuni metri, inghiottendo tutto e investendo a fine corsa una piccola villetta affacciata su via Reno. La frana abbatté muri, porte e finestre uccidendo di 73 anni e sua nipote, , sedicenne. Una tragedia alla quale si aggiunse il calvario degli abitanti della zona costretti nelle ore successive ad abbandonare le loro case sotto la pioggia battente.
A due mesi dal disastro alcuni di loro raccontano. «È stato bello poter festeggiare le feste nelle nostre case, riprendere la normalità e progettare magari delle vacanze per il 2015». Le strade della frazione in questi mesi si sono pian piano ripopolate: «Siamo ritornati quasi tutti alle nostre case, abbiamo ritrovato le nostre». «Abbiamo vissuto mesi duri e tanta paura ma tutto sembra essersi risolto al meglio» dicono altri.
Sono davvero poche le persone costrette ancora all’esilio forzato, per loro l’attesa durerà pochi giorni come spiegato anche dal sindaco di Laveno Mombello : «La situazione è rimasta costantemente delicata. Siamo stati impegnati in uno sforzo straordinario durante questi mesi, eravamo ben consci del disagio degli abitanti costretti alla lontananza. Ora tutto sta tornando alla normalità, ma serve ancora grandissima attenzione sia a Cerro che nella località di Monteggia -prosegue Giacon- Nei mesi successivi al tragico dissesto sono stati fatti innumerevoli controlli, rilevamenti e interventi. Anche questa settimana i geologi svolgeranno della attività lungo il pendio della frana, ma posso dire che a breve tutti potranno rientrare nelle loro case».
Situazione ben diversa in località Monteggia, zona collinare di Mombello e interessata da uno smottamento ben prima della tragedia di Cerro. Gli abitanti della zona sono stati tra i primi a dover abbandonare le loro case addirittura qualche settimana antecedente la grande offensiva del maltempo. Da lì in avanti molti altri Comuni sono stati obbligati a emettere decisioni per evacuare i loro abitanti. Chi risiede a Monteggia solo recentemente ha potuto accedere con limitazioni alle abitazioni. Giacon termina: «L’ordinanza è stata parzialmente revocata; qui gli abitanti potranno si tornare alle loro case ma, in previsione di maltempo e forti piogge saranno costretti ad abbandonare di nuovo le loro case».