Non si fermano la protesta contro la riforma delle pensioni in Francia. Da Parigi a Nizza, da Lione a Bordeaux, da Nantes a Montpellier, sono 240 le manifestazioni organizzate oggi in tutto il Paese contro l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni a una settimana dal voto finale in Parlamento. Secondo stime dell’intelligence nazionale francese tra le 70mila e le 100mila persone sono attese solo a Parigi, mentre su tutto il territorio nazionale si parla di 650mila – 900mila persone.
In attesa del corteo principale di Parigi, che alle 14 partirà da Place de la République per raggiungere Place de la Nation alle 19, sono numerosi i commercianti che stanno barricando i loro negozi nel timore di azioni violente. Lo riporta l’emittente Bfmtv, ricordando che quello previsto per il pomeriggio nella capitale è lo stesso percorso dell’11 febbraio quando furono 93mila gli aderenti e numerosi gli scontri.
In alcune città i cortei di protesta sono già partiti questa mattina. E’ il caso di Le Havre, dove migliaia di manifestanti stanno marciando nel centro cittadino, mentre all’alba decine di camionisti guidati dai sindacati degli autotrasporti hanno bloccato parte della tangenziale della città di Caen. Diverse decine di studenti hanno anche bloccato da questa mattina l’ingresso alla facoltà di Lettere dell’Università di Nizza.
La questura ha già messo in guardia sui rischi per la sicurezza, oltre che per la circolazione, chiedendo agli automobilisti di evitare le zone interessate. Gli agenti hanno inoltre creato corridoi speciali per coloro che devono recarsi negli ospedali che si trovano nel perimetro della manifestazione parigina. E dalla scuola arriva l’adesione, da parte del 30% degli insegnanti, allo sciopero. Disagi anche negli aeroporti per lo sciopero dei controllori di voli, in particolare per il 30 e 31 marzo quando è previsto un 20% in meno dei collegamenti aerei nell’aeroporto di Parigi-Orly, Marsiglia-Provence, Bordeaux e Tolosa. A Parigi sarà difficoltoso anche spostarsi in metropolitana, con la garanzia di una corsa su due. Nella capitale francese hanno incrociato le braccia anche i netturbini, creando notevoli disagi.
Dal canto loro, i sindacati francesi invieranno al presidente Emmanuel Macron una proposta scritta suggerendo una mediazione che possa risolvere il conflitto sociale. “Visto che la mobilitazione non si indebolisce, abbiamo proposto ancora una volta al governo, e soprattutto al presidente della Repubblica, di sospendere il suo progetto e di avviare una mediazione”, ha spiegato all’emittente Bfmtv il segretario generale del principale sindacato francese Cgt, Philippe Martinez. “Questa è la proposta che è stata fatta dai sindacati. Quindi scriveremo al Presidente della Repubblica per convalidare questa proposta per iscritto”, ha aggiunto.