Parigi, 19 giu. (Apcom) – Il portavoce del governo francese Luc Chatel si è detto a favore di una commissione di studio sull’uso del burga in territorio francese e non esclude che possa essere varata una legge “se dovesse divenire chiaro che il burqa è una costrizione” per le donne che lo indossano.
“Se, dopo questa indagine, dovesse risultare chiaro che il burqa viene subìto e quindi è contrario ai principi repubblicani, allora ovviamente il Parlamento ne trarrà le conseguenze”, ha affermato il portavoce intervistato dalla rete televisiva pubblica France 2.
Una sessantina di deputati francesi, di tutte le tendenze politiche, hanno firmato una petizione con la richiesta di una commissione di studio parlamentare sull’uso del burqa e del niqab.
Depositata il 9 giugno scorso dal deputato sindaco di Venissieux (vicino Lione) André Gerin, la proposta è stata siglata da altri 43 deputati conservatori e da 7 socialisti.
“Oggi ci troviamo di fronte, in alcuni quartieri delle nostre città, a donne musulmane che camminano con il corpo e il volto completamente coperti, rinchiuse in una sorta di prigione ambulante, o con dei niqab che lasciano intravvedere solo gli occhi”, si legge nel testo.
I deputati chiedono all’Assemblea nazionale di votare la creazione di una commissione, sulla falsariga di quella denominata “Stasi”, e che si era risolta con il voto della legge 15 marzo 2004 che vieta l’uso del velo e di altri simboli religiosi “ostentati”, non per strada ma nelle scuole e negli uffici pubblici della Francia.
(fonte afp)
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