Nizza, 3 dic. (Apcom) – Pierre Le Guennec, il settuagenario ex elettricista di Pablo Picasso trovato in possesso di 271 opere del grande pittore, ha concesso un’intervista al quotidiano Nice-Matin. Nelle sue parole il raccnto di un’amicizia di lunga data. Picasso, dice, non era “nè mondano nè scostante”. E quanto alle opere ritrovate nel suo garage rivela: nessun furto, me le regalo la moglie del pittore.
“UN giorno – racconta – Picasso mi chiese di prendere il tè con lui. Voleva sapere cosa faceva, come mi andavano le cose, insomma cose semplici. Da quel giorno il tè col maestro è diventato una specie di rito. Non era né mondano né scostante”:
Quanto alle 271 opere ritrovate nel suo garage, Guennec ridimensiona (“è tutta un’accozzaglia di carte, giornali ritagliati, sagome di cartone, tutte cose che non mi sembrano poi tanto importanti”) e spiega che il materiale gli venne regalato 37 anni fa da
Jacqueline Picasso, ultima moglie del pittore.
“Una sera mentre stavo lasciando la loro proprietà (Notre-Dame-de-Vie a Mougins), la signora mi ha chiamato: abbiamo parlato cinque minuti e poi mi ha dato un cartone di disegni dicendomi: è per lei. Io ero imbarazzato ma quando mi si accusa di furto si dimentica che per lasciare la casa io passavo sempre davant all’ufficio del signor Miguel, il segretario del maestro, e che all’ingresso della proprietà c’erano sempre delle guardie, molto scrupolose”.
Dopo una querela presentata dagli eredi di Picasso Pierre Le Guennec è stato messo sotto sorveglianza vigilata e le 271 opere sono state confiscate in attesa di una decisione della magistratura.
vgp
© riproduzione riservata