Francia/ Il ritorno di Alain Juppé, nuovo ministro degli Esteri

Parigi, 27 feb. (TMNews) – Nicolas Sarkozy in televisione ha
annunciato il previsto rimpasto di governo che fa seguito alle dimissioni del ministro degli Esteri Michèle Alliot-Marie. Al suo posto andrà Alain Juppé, che torna così ai vertici della politica francese, e che occupava fin qui il posto di ministro della Difesa. Il presidente della Repubblica francese ha inoltre nominato il suo fedelissimo segretario generale dell’Eliseo, Claude Guéant, ministro dell’Interno in sostituzione dell’assai criticato Brice Hortefeux, che lascia il governo. Alla Difesa al posto di Juppé va invece il leader dei senatori del partito Ump, Gerard Longuet.

Juppé, 65 anni, già primo ministro dell’ex presidente Jacques Chirac, era rientrato al governo appena tre mesi fa dopo una lunga assenza dovuta a problemi giudiziari. Chirac lo chiamava “il migliore di noi”; ma lo storico sindaco di Bordeaux fu condannato in appello nel 2001 a 14 mesi di carcere con condizionale e un anno di ineleggibilità per aver consentito a creare dei finti posti di lavoro al Comune di Parigi per membri del suo partito.

Juppé fu infatti fra il 1983 e il 1989 addetto alle finanze del Comune di Parigi dove il sindaco era proprio Jacques Chirac; ed è nozione comune che abbia pagato anche al posto del suo mentore. In quell’occasione Juppé abbandonò tutti i suoi incarichi. Nel 2006 però, concluso il periodo di ineleggibilità, la popolazione di Bordeaux lo votò nuovamente primo cittadino. Quest’anno il suo rientro nella grande politica; adesso il 65enne potrebbe diventare de facto il braccio destro di Sarkozy e incarna del resto un’altra anima del partito conservatore, quella più vicina al neogollismo.

Sarkozy ha dovuto separarsi dal suo ministro degli Esteri Michèle Alliot-Marie, contestatissima per le sue dichiarazioni e i suoi comportamenti di fronte alla rivolta nordafricana. Ora Sarkozy dovrebbe rilanciare una politica estera lasciata senza voce dalle rivoluzioni arabe. Il ministro degli Esteri ha presentato nel pomeriggio le dimissioni al presidente con una lettera in cui afferma “Sebbene sia convinta di non aver mancato al mio dovere, ho deciso di lasciare le mie funzioni di ministro degli Esteri. Non posso accettare che alcuni usino dei trucchi per cercare di far credere a un indebolimento della politica internazionale della Francia”.

Già fedele alleato di Sarkozy, ministra della Difesa e ministra degli Interni, Michèle Alliot-Marie, 64 anni, era diventata un peso per il presidente in seguito a una serie di gaffes, ma ha anche fatto da parafulmini attirando a sè tutte le critiche rivolte alla politica francese per la troppa vicinanza con i regimi tirannici del Nord Africa.

Tutto è cominciato con la sua sciagurata offerta di mandare la polizia francese a dare una mano all’allora presidente tunisino Ben Ali per domare la rivolta popolare; era l’11 gennaio. Uno dei tanti sintomi di quanto i paesi occidentali siano stati presi alla sprovvista dal senso e dall’ampiezza delle proteste. Poi c’è stata la polemica sulle vacanze che la signora ha passato in Tunisia a fine 2010, proprio nell’aereo privato di un personaggio vicino al presidente. La crisi della diplomazia sta avvelenando il clima politico in Francia, già assai sfavorevole al presidente che l’anno prossimo affronta le urne.

Ma l’arrivo di Juppé non basta secondo l’opposizione socialista. “Oggi la voce della Francia non esiste più. E’ un naufragio” afferma la leader socialista Martine Aubry.

Aqu

© riproduzione riservata