Parigi, 9 apr. (Apcom) – Contro tutte le attese della vigilia, Nicolas Sarkozy ha subito oggi una sconfitta in parlamento, con la bocciatura del progetto di legge – da lui personalmente curato – sulle sanzioni per chi scarica illegalmente film e musica da internet: l’Assemblea Nazionale ha respinto per alzata di mano con 21 voti contro 15 il disegno di legge, anche se la stragrande maggioranza dei deputati era assente.
Il governo ha subito affermato che l’approvazione della legge è soltanto ritardata e ha fissato un nuovo voto per il 28 aprile: la ministra della Cultura Christine Albanel ha ribadito la sua “determinazione intatta a battersi per la difesa dei creatori e contro il saccheggio delle opere”. Jean-François Copé, capogruppo del partito di Sarkozy (Ump), ha invece ammesso “un piccolo passo falso”. Resta il fatto che proprio nelle fila dell’Ump ci sono state innumerevoli assenze e alcuni ‘tradimenti’ fra i presenti, che hanno di fatto consentito che il testo fosse respinto.
Anche se alla fine la proposta potrebbe ben passare a fine aprile, la sua bocciatura oggi non è priva di conseguenze in termini di immagine per Sarkozy: quella per fare della Francia il paese con la legislazione più severa del mondo sulla proprietà intellettuale online è una sua battaglia personale e ha suscitato fortissime critiche da parte del ‘popolo degli internauti’. La sanzione prevista per i pirati online è d’altronde piuttosto pesante: oltre al taglio del collegamento a internet da due mesi a un anno, chi viene sorpreso a scaricare illegalmente materiali protetti dal diritto d’autore dovrebbe continuare a pagare l’abbonamento. Ed è stata proprio quest’ultima previsione a far scattare l’ammutinamento di alcuni deputati Ump e del Nouveau Centre, che ritengono che finisca col costituire una “doppia pena”.
Il mondo degli attori e dei registi d’Oltralpe è diviso: alla fine di marzo, una quarantina di cineasti – fra cui Bertrand Tavernier, Costa Gravas e Cedric Klapisch – avevano sostenuto pubblicamente il progetto di legge del presidente, ma altri, come Catherine Deneuve, Victoria Abril e Chiara Mastroianni, si sono detti contrari a una legge che imporrebbe “un meccanismo di sanzionamento di dubbia costituzionalità e di funzionamento fumoso”.
Al livello mondiale, nessuna legislazione prevede il taglio dell’accesso a internet, e forse proprio per questo la Federazione internazionale dell’industria fonografica (Ifpi) ha definito il testo di Sarkozy “un esempio per il resto del mondo”: la Nuova Zelanda aveva adottato disposizioni in tal senso a febbraio, ma ha dovuto ritardarne l’applicazione per le proteste degli internauti. In Gran Bretagna accordi fra provider e case discografiche sono giunti a prevedere messaggi di avvertimento ma senza sanzioni immediate. Negli Stati Uniti, sempre in base ad accordi privati con le ‘major’, alcuni provider prevedono tagli dell’accesso. In Germania, una legge del 2008 prevede multe fino a 10.000 euro ma si è rivelata di difficile applicazione.(fonte Afp)
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