Parigi, 14 apr. (Apcom) – La vicenda della piccola Elise, divenuta un vero caso diplomatico, potrebbe spingere Francia e Russia ad aprire un tavolo negoziale sulla sorte dei bimbi contesi fra i due paesi. Il ministero degli Esteri di Parigi si è detto disponibile alle “consultazioni” chieste da Mosca sul futuro della bambina di 3 anni e mezzo, di ritorno oggi in Francia assieme al padre dopo che la mamma, cittadina russa, l’aveva portata via con sé due settimane fa.
“Siamo evidentemente favorevoli a qualunque approccio che, in stretta concertazione fra autorità russe e francesi, permetta di trovare una soluzione nel miglior interesse dalla bambina” ha detto un portavoce del ministero francese. Il rientro in Francia della piccola Elise, ha sottolineato, è conforme al diritto europeo: bimba e mamma sono state bloccate in Ungheria dalla polizia, in base a un mandato di cattura europeo spiccato da Parigi, e le autorità di Budapest hanno solo applicato le norme Ue. Tuttavia, osserva il Quai d’Orsay, quello di Elise “non è un caso isolato” e Parigi e Mosca hanno già discusso della creazione di un gruppo di lavoro sui problemi della custodia.
Questa mattina il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, aveva criticato aspramente la decisione dell’Ungheria di restituire la piccola Elise al padre francese definendola “precipitosa”. Mosca, aveva aggiunto, propone “alla Francia fin da oggi l’avvio di consultazioni concrete fra i nostri esperti”.
Elise, tre anni e mezzo, è figlia del francese Jean-Michel André e della russa Irina Belenkaya; da due anni è contesa fra i genitori che ciascuno nel suo paese, ne hanno ottenuto la custodia.Nel 2007 la madre l’aveva portata con sé in Russia dopo la separazione. Nel 2008 il padre l’ha riportata a Arles in Francia. E’ poi sparita il 20 marzo scorso; il padre ha accusato la moglie del rapimento affermando di averla vista fuggire in automobile con la bambina e due uomini vestiti da agenti di sicurezza, che lo hanno prima picchiato. Elise è stata ritrovata dalla polizia la domenica di Pasqua in Ungheria, dove la madre stava cercando di passare con lei la frontiera con l’Ucraina.
In Francia la donna è sotto inchiesta per sottrazione di minore e complicità in lesioni volontarie. Parigi ha spiccato contro di lei due mandati di cattura europei: il primo quando aveva portato la bambina in Russia nel 2007, il secondo dopo la scomparsa di Elise il 20 marzo, accompagnato dall’avvio del piano “Allerta sequestri” e da un mandato di Interpol.
La vicenda di Elise è solo uno dei circa 50 casi di separazione conflittuale che Parigi e Mosca gestiscono ogni anno caso per caso in assenza di accordi bilaterali. Due vicende simili hanno avuto altrettanto clamore negli ultimi anni. Nel 1998, Masha, 3 anni, figlia di un francese e dell’attrice russa Natalia Zakharova, è stata data in affido perché i genitori si accusavano reciprocamente di averla maltrattata. Nell’agosto 2006 Sophie, altra bimba franco-russa di 4 anni, era stata sequestrata dalla madre; il padre alla fine ha trovato un accordo che gli consente di vedere la bambina nelle vacanze.
(fonte Afp)
Aqu
© riproduzione riservata