Francia, suicidi France Telecom, sinistra: si dimetta presidente


Parigi, 29 set. (Apcom)
– E’ bufera sul gruppo francese France Telecom, dopo il 24esimo suicidio di un dipendente in 19 mesi; una profonda crisi morale e sociale che mette sotto accusa i metodi della dirigenza dell’operatore telefonico, e il presidente-amministratore delegato Didier Lombard di cui tutta la sinistra, oggi, chiede a gran voce le dimissioni.

Dopo i comunisti, anche i socialisti, primo partito dell’opposizione, vogliono la testa di Lambert: “l’unica via d’uscita possibile” secondo il portavoce socialista Benoit Hamon. Invece i sindacati dimostrano maggiore moderazione: “non è cambiando testa in un’azienda o in un ministero che si cambiano politica e strategia” ha detto Bernard Thibault, segretario generale della CGT, il primo sindacato di Francia.

L’UMP difende a spada tratta il presidente di France Telecom. Secondo il partito del presidente Sarkozy, la questione sta tutta nelle difficoltà di adattare l’ex monopolista di Stato delle comunicazioni a un mercato sempre più concorrenziale.

Per il segretario generale dell’Ump Xavier Bertrand, le dimissioni di Didier Lombard sono “fuori discussione” ma è necessario “che tutti i manager siano informati sulla sofferenza sul lavoro e del rischio di suicidi”. Un rischio che non riguarda solo France Telecom: “le aziende devono formare i dipendenti e i manager su questi temi”.

Lo Stato possiede ancora il 26% del gruppo, che conta 106.000 dipendenti. E la ristrutturazione, fino adesso, ha significato la mobilità ogni tre anni, cioè la possibilità di essere spostati di settore con il cambiamento di attività e di capi, all’origine di enorme stress sul lavoro. Oggi, i vertici di France Telecom hanno annunciato lo stop alla mobilità.

Dopo il suicidio ieri del 24esimo dipendente dell’azienda in un anno e mezzo – un padre di famiglia di 51 anni che si è gettato da un viadotto sull’autostrada vicino ad Annecy – Didier Lombard si è “immediatamente” recato ad Annecy-le-Vieux, la sede di lavoro dell’impiegato e ha annunciato, al termine di una riunione con i rappresentati sindacali, che l’azienda mette fine “a livello nazionale al principio di mobilità dei quadri ogni tre anni”.

Lombard ha anche assicurato che il pacchetto di proposte dei delegati del personale di Annecy verrà preso in considerazione nell’ambito dei negoziati a livello nazionale sullo stress sul lavoro a France Telecom.

In un clima molto teso, fischiato fin dal suo arrivo ad Annecy, Lombard – che era accompagnato dal responsabile per le risorse umane e dal vice direttore di Ft – ha dichiarato davanti a un centinaio di dipendenti: “Questo episodio tragico mi colpisce profondamente. La famiglia France Telecom è molto toccata”. Il dipendente che si è ucciso ieri, che soffriva di depressione, aveva appuntamento quella sera stessa con il medico del lavoro.

A Parigi, il ministro del Lavoro, Xavier Darcos, ha chiesto a Lombard di accelerare “i negoziati per la prevenzione dei rischi psicosociali” in seno all’azienda. Sotto pressione del governo, France Telecom si era impegnata già il 15 settembre ad adottare metodi di gestione del personale “più umani” per interrompere la “spirale infernale di suicidi” che aveva colpito l’azienda. Ma Didier Lombard aveva detto allora che non era possibile, come chiedevano i sindacati, mettere fine alle “ristrutturazioni”.

Da qualche giorno i sindacati reclamavano il blocco di ogni tipo di ristrutturazione per tutta la durata dei negoziati in corso e non solo fino al 31 ottobre come promesso dalla direzione a fine agosto.

Cinque gruppi di lavoro si riuniranno a partire da giovedì sulla “organizzazione del lavoro, le condizioni del lavoro,
l’equilibrio vita privata-vita professionale, gli organismi
rappresentativi del personale e le regole della mobilità”.

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