Parigi, 1 set. (TMNews) – La testimone chiave che accusa il presidente francese, Nicolas Sarkozy, di aver preso mazzette nell’affaire Bettencourt, ritratta. “Non ho mai parlato di passaggio di bustarelle a Nicolas Sarkozy, né ad altri”, ha detto l’ex infermiera di Liliane Bettencourt in un’intervista al settimanale “Marianne”.
“Quando sono stata interrogata dal giudice Isabelle Prévost-Desprez non le ho parlato di consegna di bustarelle a Nicolas Sarkozy, né ad altri. Non ne ho parlato né con il giudice, né con il cancelliere”, ha dichiarato l’infermiera, identificata con le iniziali Hy, che dice di essere stata l’obiettivo di “miniacce di morte” in questa “vicenda sensibile”.
Nel libro “Sarko m’a tuer” (edizioni Stock) – frutto del lavoro di due giornalisti di Le Monde, Gerard Davet e Fabrice Lhomme, in libreria oggi – il magistrato Prévost-Desprez della procura di Nanterre, racconta di essere rimasta “colpita” dalla “paura (dei testimoni) nel parlare durante il Pv (il processo verbale) a proposito di Nicolas Sarkozy”. “Uno di loro ha detto di aver visto la consegna di denaro in contanti a Sarkozy”, prosegue il magistrato, che precisa: “L’infermiera di Liliane Bettencourt, ha confidato alla mia cancelliera, dopo l’audizione con me: ‘ho visto consegnare il denaro in contanti a Sarkozy, ma non potevo dirlo al processo verbale”.
L’istruttoria del caso Bettencourt è stata tolta nell’autunno 2010 alla procura di Nanterre e affidata a quella di Bordeaux. Secondo il magistrato “questo processo rappresentava un rischio enorme per l’Eliseo, vi era il 90% delle possibilità che diventasse esplosivo. Bisognava esautorarmi, in qualsiasi modo. Era imperativo togliermi di mezzo”.
L’affaire Bettencourt è venuto alla luce nel giugno 2010, quando il quotidiano online “Mediapart” ha deciso di pubblicare le registrazioni clandestine effettuate tra il 2009 e il 2010 da Pascal Bonnefoy, maggiordomo di Liliane Bettencourt, prima azionista del gruppo L’Oréal. La miliardaria francese è sospettata di frode fiscale e di essere in possesso di conti bancari all’estero, oltre che di finanziamento illecito alla campagna elettorale di Nicolas Sarkozy.
(Con fonte Afp)
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