Parigi, 25 feb. (Apcom) – Nel terzo e ultimo giorno della vendita
dei tesori collezionati in oltre mezzo secolo dallo stilista Yves
Saint Laurent, scomparso nel giugno scorso, e dal compagno,
l’uomo d’affari Pierre Berge, saranno battuti all’asta i due
controversi bronzi cinesi, nonostante le nuove proteste di
Pechino che ne reclama la restituzione.
I due pezzi, raffiguranti una testa di topo e una di coniglio,
il cui valore è stimato fra gli 8-10 milioni di euro ciascuno,
erano stati trafugati dal Palazzo d’estate di Pechino dalle
truppe franco-britanniche nel 1860 durante la seconda guerra
dell’oppio, un’umiliazione sempre viva a distanza di 150 anni.
Una parte della stampa politica oggi ha ancora una volta gridato
allo scandalo. Un giornale governativo ha scritto che la vendita
dei due bronzi, autorizzata dalla magistratura francese,
costituisce un nuovo affronto della Francia alla Cina, in un
contesto già teso fra Pechino e Parigi. “La Francia ancora una
volta ferisce i sentimenti dei cinesi”, titolava il Global Times.
Ieri, Pechino aveva definito “ridicola” l’offerta di Pierre Berge
di restituire i due bronzi, chiedendo alla Cina “in
contropartita
di concedere la libertà al Tibet e di accogliere il Dalai Lama”,
capo del governo tibetano in esilio. “Nella storia moderna, le
potenze imperialiste occidentali hanno trafugato numerosi oggetti
artistici cinesi dal Palazzo d’estate e devono ritornare in
Cina”, aveva insistito il ministero degli Esteri cinese. “La Cina
non è un piccolo Paese ma è sempre più potente. In futuro, le
sale di vendita potranno sempre meno ignorare il punto di vista
dei cinesi”, scrive ancora il giornale Global Times.
L’incontro a dicembre fra il Dalai Lama e il presidente francese
Nicolas Sarkozy, che assumeva allora la presidenza di turno
dell’Ue, aveva provocato l’irrritazione di Pechino. La Cina, in
risposta, aveva annullato il summit Ue-Cina previsto a Lione e le
relazioni bilaterali da allora non sono migliorate.
Come il Primo ministro Wen Jiabao a gennaio, il ministro del
Commercio cinese, Chen Deming, comincia proprio oggi una tourne
in Europa evitando accuratamente la Francia, secondo la stampa.
La collezione ha battuto diversi record fra cui quello
di una vendita per una collezione privata che ha totalizzato più
di 307 milioni di euro in due giorni. Il precedente record
apparteneva alla vendita della collezione privata Victor e Sally
Ganz che aveva raccolto l’equivalente di 163 milioni di euro nel
1997 a New York. E, record nel record, un quadro di Henry Matisse
è stato venduto a 32 milioni di euro, cifra mai
raggiunta prima per un’opera del grande pittore francese. Record
anche per la vendita di arte decorative che ieri sera ha
raggiunto i 59,1 milioni di euro. Pezzo clou: la “poltrona con i
dragoni” di Eileen Gray, venduto da solo a 21,9 milioni di euro.
O ancora per una tela di Ingres, “Portrait de la comtesse de La
Rue”, aggiudicato a 2 milioni. Un Gericault – “Portrait d’Alfred
et Elisabeth Dedreux” – è stato venduto al prezzo record di 9
millioni. Tuttavia, la vendita ha fatto registrare anche alcune
‘defaillances’: quattro opere di Ingres, il maestro francese del
XIX secolo sono rimaste invendute. Stessa sorte, il primo giorno,
per un Picasso presentato come una delle opere più importanti
dell’asta che ha come cornice d’eccezione il Grand Palais di
Parigi.
Si tratta di uno dei più grandi eventi mai organizzati dalla
casa d’aste Christie’s. Yves Saint Laurent, morto di cancro a 71
anni, e Berge iniziarono a collezionare oggetti d’arte negli anni
Cinquanta. Ora il compagno dello stilista ha deciso di venderli
perché senza Yves Saint Laurent hanno perso “gran parte del loro
significato”.
Ihr/Chb
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