Franco svizzero sempre più forte Dal Ticino buoni spesa per Varese

Record storico del franco svizzero: ieri mattina valeva 1,2346 euro, mai così alto e ha superato anche il precedente primato, 1,2396. Per semplificazione, contro euro è 1,23. È arrivato anche a 1,66 nel 2007, è salito a 1,45 nel 2008, ma dal 2010, è sempre stato oltre la soglia di 1,50, unità di cambio indicata fin dal 1998. In questi anni, s’è apprezzato del 23%, un valore che si traduce in un maggior peso della busta paga dei frontalieri,

ma anche in timori per la perdita di competitività dei prodotti made in Svizzera e per le difficoltà di esportazione, con conseguente riduzione dell’attività e dell’occupazione.
«È incredibile la resistenza del franco svizzero – dice, invece, Lino Terlizzi, economista e vicedirettore del Corriere del Ticino – le nostre esportazioni non hanno registrato un calo, poiché i nostri prodotti incorporano un alto valore aggiunto e quindi sono irrinunciabili: l’orologeria, la meccanica di precisione, l’automazione industriale, la chimica, la farmaceutica continuano ad essere richiesti».
Ma questa è macroeconomia. La zona di confine vive uno dei tanti corsi e ricorsi legati all’andamento del cambio: franco su, significa che i negozi di Chiasso e di Mendrisio sono disertati dai comaschi, tanto che i commercianti della cittadina di confine rispondono con maxi sconti ed offerte alla campagna dei commercianti di Como «Va’ ti porta il franco». Da Chiasso, sono stati spediti nei quartieri di Como, di Cernobbio e di Maslianico 31.000 riviste contenenti buoni spesa, con ulteriori premi. Da Como, sono stati affissi migliaia di manifesti per incrementare la quota di clientela ticinese, oggi circa il 15%. Una disfida già giocata intorno alla benzina: il Canton Ticino ha ancora il vantaggio di un centesimo il litro sugli impianti comaschi che erogano a prezzo scontato. Ma il vicino cantone sembra non avere più chance nei confronti della clientela italiana. «Dipende dal prodotto – afferma Terlizzi – sui prodotti tessili, le nostre chanches sono scarse, è più difficile essere competitivi. Ma su altri, siamo imbattibili».
Carlo Coen, presidente dei commercianti di Chiasso, sottolinea che gli sconti rendono attraenti i prezzi in franchi: per il momento, ai negozianti interessano i volumi di vendita. Giansilvio Primavesi, presidente Confcommercio Como, mette in evidenza che la carta del Made in Italy resta vincente, combinata con il prezzo vantaggioso. Ma la vera attrattiva non sarà forse ciò che rappresenta oggi il franco, il re dei beni – rifugio, com’è sempre stato? La forza del franco, come osserva Terlizzi, favorisce l’afflusso di capitali verso la Svizzera, non solo dall’Italia e non si tratta di fondi neri e di depositi illeciti. C’è anche chi dichiara di depositare oltre confine  i propri risparmi puliti, solo perché mantengano il valore.
Maria Castelli

a.savini

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