In un Festival dove il risultato finale ha spettinato tutti (tranne il vincitore, tricologicamente parlando), vai a scoprire che noi ci avevamo inconsciamente azzeccato. Esattamente un anno fa, all’indomani della doppia vittoria varesina (Chiaravalli autore della vincitrice “Un giorno mi dirai”, Ilacqua ancora con Gabbani trionfatore delle Nuove Proposte con “Amen”) ci chiedevamo quale fosse la canzone della vita di Luca e Fabio. Concludendo che, forse, era quella che dovevano ancora scrivere.
Detto, fatto. I due “fratelli”, uniti non dal sangue ma dalla vita, quest’anno non si sono trovati per caso insieme dietro le quinte dell’Ariston. Stavolta il trionfo è arrivato a braccetto, con le loro firme affiancate in calce alla vincitrice Occidentali’s Karma. Anche se il gallaratese era sul palco, o meglio sul podio del direttore d’orchestra, e Ilacqua appena qualche metro più in là. Dietro il sipario ma più presente che mai, come e più della scimmia che ballava con Gabbani sul palco. Non se l’aspettavano neanche un po’. Ci speravano, ovviamente. Così come nel cuore di Chiaravalli batteva il desiderio di poter vedere premiata anche la “sua” signora della canzone italiana Paola Turci.
E invece. Via con un colpo di spugna il nome già scritto della vincitrice Mannoia, alla quale Gabbani si è inchinato sotto la pioggia di coriandoli così Queen Maria style.
Ha vinto Gabbani, ha vinto il Varesotto. Lui stesso, che un paio di mesi fa lo stesso Chiaravalli definì su queste pagine «ormai più varesino di me e Fabio messi insieme». Hanno vinto i suoi maglioni pelosetti di fronte alle inguardabili caviglie maschili nude. Ha vinto il suo sorriso contagioso. Ha vinto l’emanazione di quello che sono i suoi autori: due persone vere.
Il complimento più bello, in fondo, è quello della gente che già canticchia e balla il loro brano. Ben meno banale di quello che vuole sembrare, un j’accuse irriverente alla moderna società e alla sua virtuale saccenza. I complimenti sono anche quelli del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, in particolare al maestro Chiaravalli: «Ho seguito con piacere ed orgoglio la vittoria del nostro concittadino a Sanremo. Due primi posti di fila nella categoria Big credo sia un record,
e per me è davvero un’enorme soddisfazione vedere qualcuno che porta così alto il nome della nostra città». Cassani si rivela anche un fan di Occidentali’s Karma: «Mi piace molto, ha portato una bella ventata di freschezza». E la città di Gallarate potrebbe rendere omaggio non solo a parole al suo gigante buono: «Lo proporrò tra i papabili per la benemerenza civica del prossimo anno» svela Cassani. Anche se è lecito pensare che un riconoscimento ad hoc per l’impresa del Maestro potrebbe arrivare anche prima.
Ma è più che mai Fabio e Luca. Luca e Fabio. I nostri Carlo e Maria: una premiata ditta a cui è impossibile, oggi, pensare di dover o poter rinunciare. Adesso la domanda è: dove vorranno arrivare? Noi nel dubbio restiamo qui. Pronti a tifare per loro e a raccontare il loro successo. Alla faccia di “Sanremo fa schifo”, alla faccia dei “tuttologi col web”. Noi continuiamo a voler bene a chi se lo merita. Cercasi storie dal gran finale? Eccone una.