MALNATE «Pur di non mettere in difficoltà il mio gruppo, che sta lavorando duramente e al quale voglio anche un gran bene, sono pronta anche a dimettermi, di certo non sono attaccata al cadreghino con il bostik. Mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese dal mio commento su Facebook. Non era mia intenzione offendere nessuno anche perché si trattava di considerazioni private che mai avrei immaginato potessero suscitare tanto clamore. Però che si dica che sono indegna di rappresentare le istituzioni non lo accetto,
sono una persona onesta che sta cercando di cambiare le cose dal di dentro. Non sono un’ipocrita e lo sarei se dicessi che il tricolore mi fa vibrare il cuore, ho espresso un’opinione senza voler offendere nessuno, e se l’ho fatto mi dispiace moltissimo».
L’assessore ai Servizi alla Persona, Barbara Mingardi, con senso di responsabilità, si è scusata per il commento poco elegante («in effetti io il tricolore non lo vorrei vedere neanche in bagno…meglio abolirlo e basta») pubblicato su Facebook qualche settimana fa. Un commento che ha scatenato un pandemonio. «Quello che mi lascia allibita – dice la Mingardi – è che con tutte le questioni importanti da affrontare si crei un tale clamore per una cosa come questa. Resta il fatto che mi assumo ogni responsabilità, mi mandino pure in Procura, se ho sbagliato pagherò. Non ho fatto mai nulla di male e sono dispiaciuta per le difficoltà create al mio gruppo». Sì perché, anche all’interno della maggioranza, qualche imbarazzo è palpabile. Lunedì è arrivata la dura presa di posizione di Gianfranco Francescotto di Movimento Libero, ieri quella del Pdl di Malnate: «Il tricolore non è solo il simbolo dell’unità nazionale. Per esso molti nostri connazionali hanno immolato la loro esistenza in difesa della libertà. Pur ritenendo che pubblico e privato debbano essere parimenti salvaguardati e che ciascuno abbia il diritto delle proprie idee, la responsabilità istituzionale rende il confine estremamente labile. L’assessore di Malnate è l’assessore di tutti Malnatesi e non di una sola parte di essi. Per questo motivo prendiamo le distanze dalla dichiarazione incriminata e chiediamo all’assessore Mingardi pubbliche scuse nei confronti dei concittadini che si identificano nei simboli e nei valori dell’unità nazionale, che il federalismo, da tutti auspicato, non mette comunque in discussione. Il PDL Malnate conferma senza indugi la fiducia al sindaco nella convinzione che l’esecutivo debba essere giudicato per il lavoro, l’impegno e l’onestà nell’operato e per le qualità espresse nella buona amministrazione». La Mingardi, già confermata dal sindaco, resterà al suo posto.
b.melazzini
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