Frontalieri sul piede di guerra Tutti uniti contro Tremonti

Clivio Oltre 500 frontalieri arrabbiati. Con il Palamonti di Clivio quasi al completo. Lo hanno riempito i lavoratori del Varesotto in Canton Ticino. Per capire ma, soprattutto, per protestare contro il ministro Giulio Tremonti e la sua idea di scudo fiscale. «Tassa noi – si è ripetuto – per far pagare solo il 5 per cento agli evasori miliardari che aderiscono allo Scudo». In discussione ci sono le modalità e i suggerimenti per compilare – lo devono fare i lavoratori frontalieri che a fine 2008 avevano un saldo di conto corrente all’estero

superiore a 10 mila euro – il quadro RW della dichiarazione dei redditi. Costo 26 euro.
Ma non è questione di soldi. In gioco c’è un principio. Sacrosanto per chi si alza alle sei del mattino o anche prima, lavora in Ticino e torna la sera a casa. Ecco allora che tra queste persone il balzello si trasforma in un «furto di Stato legalizzato». Perché nessuno tra i 500 presenti mercoledì sera all’incontro organizzato dai sindaci di Clivio, Saltrio, Arcisate, Cuasso e Brusimpiano, ha intenzione di passare da evasore. «Noi – ribadiscono –  le tasse le paghiamo tutti, fino all’ultimo, perché la Svizzera è la sola a girare all’Italia il 40% delle imposte pagate dai frontalieri. L’Italia avrebbe il coraggio di avanzare le medesime richieste alla Francia, per i lavoratori italiani che lavorano là?». Così dopo aver ascoltato con pazienza Marco Plebani e Giuseppe Del Bene, fiscalisti ed esperti chiamati a chiarire nel dettaglio chi è tenuto a dichiarare e che cosa sono i sindacati a conquistare la platea. «Perché anche la via d’uscita del modulo Rw non è una vittoria rispetto all’essere considerati evasori. L’Agenzia delle Entrate doveva dire che i lavoratori frontalieri sono esclusi dalle dichiarazioni, come i residenti di Campione o come gli italiani che lavorano nelle rappresentanze estere comunitarie» scandisce Giancarlo Bosisio dell’Ocst, il sindacato cristiano-sociale ticinese, accompagnato dagli applausi. «Deve essere questa la strada da seguire – gli fa eco l’ex sindaco di Ponte Tresa, Donata Grazia Mina – portare una mozione per omologare i frontalieri ai residenti di Campione o come gli italiani che lavorano nelle rappresentanze estere comunitarie, in ogni Comune di frontiera».
Strada percorribile. «Perché – garantisce il sindaco di Clivio, Emanuele Belometti – siamo solidali con i lavoratori frontalieri». E da oggi sarà attiva una mail ([email protected]) alla quale si potranno inviare quesiti rispetto alla complessa normativa.
Alessio Pagani

f.artina

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