Tokyo, 6 set. (TMNews) – L’ex premier giapponese Naoto Kan temette di dover dare ordine di sgomberare Tokyo, dopo il sisma e lo tsunami dell’11 marzo scorso che danneggiarono gravemente la centrale nucleare di Fukushima.
“Un simile disastro non era stato previsto e non abbiamo saputo farvi fronte”, ha ammesso Kan – dimessosi una settimana fa – in un’intervista rilasciata al quotidiano Tokyo Shimbun: l’ex premier si è difeso affermando di aver fatto tutto quel che poteva deplorando però il fatto che la Tokyo Electric Power – l’ente di gestione dell’azienda – non lo avesse informato a sufficienza sull’evolversi della situazione.
Se in particolare la Tepco avesse abbandonato al loro destino le due centrali – come aveva intenzione di fare in un primo momento – “forse oggi Tokyo sarebbe deserta, e sarebbero state disperse scorie radioattive in quantità dieci volte superiore rispetto a Chernobyl”: per fortuna le squadre di tecnici rimasero sul posto, assistite dai vigili del fuoco, per contenere i danni.
“Pensavo che gli impianti nucleari fossero al sicuro grazie alla tecnologia giapponese, ma dopo la catastrofe ho cambiato idea”, ha concluso Kan, rivelando come siano state fatte delle simulazioni di sgombero della popolazione in un raggio fino a 300 chilometri dall’impianto, compresa quindi la capitale: un’operazione che avrebbe coinvolto un totale di oltre 30 milioni di persone, e che “avrebbe provocato la caduta del Paese”.
(fonte Afp)
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