MILANO – Creare la prima generazione ‘Tobacco free’ e un ambiente senza tabacco entro il 2030. A chiederlo è una raccolta firme europea, coordinata in Italia dall’Istituto Mario Negri di Milano in collaborazione con la Società Italiana di Tabaccologia (Sitab): si inserisce nell’iniziativa promossa dalla Ong spagnola Nofumadores, contro la “pandemia da tabacco, che è la prima causa evitabile di morte”.
La petizione mira a raccogliere un milione di firme in Ue entro il prossimo 15 gennaio e prevede 6 punti: in primis vietare la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina a partire dai nati dopo il primo gennaio 2010 per salvare le nuove generazioni dalla dipendenza. Tra gli obiettivi, creare spiagge, rive fluviali e parchi liberi dal tabacco e da mozziconi, ma anche aumentare il numero di spazi in cui è vietato fumare sigarette ed e-cig e intervenire contro sulla pubblicità occulta di questi prodotti. Chiede, inoltre, che vengano finanziati progetti di ricerca indipendenti sulle malattie causate da tabacco. La raccolta firme si basa sul meccanismo ‘Iniziativa dei cittadini europei’ che obbliga la Commissione Europea a prendere in considerazione qualsiasi iniziativa che raccolga un milione di firme in almeno 7 paesi europei che devono raggiungere, a loro volta, una soglia minima di adesioni, che in Italia sono 54.000.
“Il lavoro non è privo di ostacoli, ma siamo irremovibili sul fatto che sia la cosa giusta da fare, – spiega Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri di Milano e coordinatore italiano dell’iniziativa – in particolare in questo periodo storico in cui abbiamo esempi concreti che oltre ad essere giusta, questa causa sia anche possibile”. La Nuova Zelanda è, infatti, il primo paese al mondo che ha approvato una legge che vieta la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009″. “Per raggiungere un’Europa libera dal tabacco -conclude Maria Sofia Cattaruzza, presidente Sitab – è necessario attuare una serie di misure che portino a denormalizzare ulteriormente il fumo”.