Fuori Rizzi, dentro Ruffinelli Per i Reguzzoniani diventa dura

VARESE Il terremoto nella Lega Nord cambierà gli equilibri in Regione. Con un risultato concreto, anche sugli equilibri interni della provincia di Varese. Sembra ormai inevitabile la fuoriuscita dalla giunta regionale dell’assessore bresciana Monica Rizzi, sia per gli scandali che l’hanno vista coinvolta fin dalla fine dell’anno scorso, che per la sua vicinanza al cerchio magico. Ridisegnare gli equilibri a Brescia significa toglierla di mezzo, a favore dell’egemonia che ormai avrà il deputato Davide Caparini.

Ma le ripercussioni si avranno anche a Varese. Al posto di Rizzi, infatti, tra i papabili per entrare in giunta spicca tra tutti il nome del consigliere regionale bustocco Luciana Ruffinelli. Persona capace, alla seconda legislatura, ha sempre mantenuto un profilo non correntizio, se non fosse per la sua ferrea opposizione all’ex capogruppo a Montecitorio Marco Reguzzoni, suo concittadino, e la sua avversione verso il cerchio magico.
L’ingresso in giunta di Ruffinelli (suffragato anche dalla necessità che sia mantenuta una donna nello stesso posto) assumerebbe quindi il valore politico della crescita di una leghista di Busto Arsizio avversaria alla famiglia Reguzzoni, che vede ancora la città del sud della provincia come propria roccaforte. In più, dimettendosi dal consiglio regionale per il posto nell’esecutivo, Ruffinelli consentirebbe l’ingresso del primo dei non eletti nel collegio varesino, ovvero Alessandro Vedani.
Proprio lui, capofila dei “ribelli” che dal congresso provinciale di Varese in avanti ha lottato contro il cerchio magico. In questo modo, con l’ingresso dell’ex sindaco di Buguggiate, le truppe maroniane prenderebbero il completo sopravvento sugli equilibri leghisti in Regione. Spezzando definitivamente l’influenza del cerchio magico, venuta già meno con le dimissioni di Renzo Bossi. L’altro consigliere regionale della provincia di Varese, ovvero Giangiacomo Longoni, si ritroverebbe così isolato. Mentre finora, grazie all’asse con Renzo Bossi, aveva potuto esercitare la sua influenza sulle dinamiche interne.
Questi scenari ipotetici, ma non troppo, troveranno al quadra nel corso della prossima settimana.
Il passaggio al Pirellone assume un’importanza fondamentale, dal momento che la scalata al potere del cerchio magico, a Varese ma anche in tutta la Lombardia, aveva preso il via proprio nel 2010, quando a marzo, durante le elezioni regionali, i bossiani riuscirono a mettere in difficoltà i militanti maroniani grazie alla presa di potere a Milano. Su due consiglieri regionali eletti, Longoni aveva stravinto ai voti per via delle divisioni della base maroniana, che aveva diviso le proprie preferenze su tutti gli altri candidati, oltre a Vedani anche Ruffinelli, l’assessore comunale Fabio Binelli e l’assessore provinciale Bruno Specchiarelli, che tempi smebrava essere ancora lontano dal cerchio magico. Solo la consigliera bustocca ce l’aveva fatta, ma l’unità dei reguzzoniani di puntare su un’unica persona aveva dato loro la vittoria. Con l’ingesso del Trota in consiglio regionale, poi, Longoni poteva esercitare molta influenza. E per finire Monica Rizzi, grande “elettrice” di Renzo Bossi, a chiudere il cerchio. Oggi, le pedine si spostano e i maroniani si preparano alla rivalsa.

s.bartolini

© riproduzione riservata