Il dato è di quelli che fanno intonare il canto della felicità. Pur se la guardia esige di essere tenuta alta e concedersi alle false illusioni non è opportuno. Ma le cifre sono lì a parlare e in modo più eloquente di qualunque parola: tra il 2016 e i primi nove mesi del 2017 i furti in case e auto sotto il cielo di Fagnano Olona hanno subito un dimezzamento. E se poi chi fornisce il dato con tanto di riscontri numerici è direttamante il sindaco , il discorso profuma di autorevolezza particolare: «Nel corso del 2016- dice il primo cittadino – i furti rilevati in automobili e case sono stati 54, quest’anno, nel periodo che va da gennaio a settembre, sono scesi a 27; un dato che indubbiamente ci fa piacere, sarebbe interessante verificare a cosa possa essere dovuta questa positiva incidenza».
A dividersi i meriti sembrano dovere essere due fattori: la capillare presenza sul territorio delle Forze dell’ordine e l’avvento del progetto di “Controllo di vicinato” che a Fagnano Olona ha preso decisamente piede e non da oggi. Un discorso che, partito in Valle Olona per iniziativa di Olgiate Olona e del comandante della Polizia locale cittadina , si è espanso a macchia d’olio. E che ha saputo parlare alla parte propositiva delle persone desiderose di vivere in una comunità più tranquilla e al riparo quanto più possibile dalla criminalità.
Parte propositiva, ovvero coinvolgimento diretto nella sorveglianza del territorio sottoforma di tamtam tra cittadini residenti in una stessa zona e di stretta sinergia con le Forze dell’ordine. Che ha saputo urlare più forte di una semplice indignazione del tutto legittima ma foriera di ben scarsi risultati a livello pratico.
«A Fagnano – spiega al riguardo Simonelli – il Controllo di vicinato si è finora sviluppato in sette o otto zone che sono peraltro quelle particolarmente strategiche del paese; notiamo comunque che l’interesse sta crescendo, certo non si può dire se questa flessione di furti sia dovuta in gran parte all’azione del Controllo di vicinato ma certamente un suo contributo lo ha dato e lo dà».
A Cesare quel che è di Cesare, insomma. E ai fagnanesi ciò che è dei fagnanesi. Nel senso che sono, dati alla mano, riusciti a tenersi più stretti che in passato i loro oggetti di valore spesso affettivo oltrechè materiale. Mettendoci un apporto di impegno sociale che è la cartina di tornasole di una comunità dal saldo senso civico.