Domenica pomeriggio, alla stazione di Tradate, i carabinieri della Tenenza, supportati dalla Compagnia di intervento operativo (CIO), hanno sorpreso due giovani stranieri, rispettivamente di 20 e 24 anni, di origine libica e tunisina, intenti a esaminare un borsello su una panchina. Entrambi privi di permesso di soggiorno e senza fissa dimora, alla vista dei militari si sono immediatamente dati alla fuga, saltando sui binari in direzioni opposte, uno verso Varese e l’altro verso Saronno, rischiando di essere investiti dai treni.
L’inseguimento si è concluso rapidamente: i carabinieri si sono divisi in due squadre e sono riusciti a bloccare i fuggitivi dopo alcune centinaia di metri. Oltre al borsello, recuperato sul posto, durante la perquisizione è stato trovato anche un coltello a serramanico in possesso di uno dei due.
I due nordafricani hanno dichiarato di aver trovato il borsello in stazione, affermando che qualcuno lo avesse smarrito. Hanno spiegato che la loro fuga era dovuta alla paura di essere arrestati, essendo irregolari. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che il borsello era stato sottratto poco prima dall’interno di un’auto parcheggiata e non chiusa a chiave. Sebbene il reato di furto non sia stato contestato, i due giovani sono stati accusati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale per la loro fuga sui binari.
Processo in tribunale
Lunedì mattina, i due giovani sono comparsi davanti al giudice Luciano Luccarelli. Il pubblico ministero Lucilla Gagliardi ha richiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione del divieto di dimora nella provincia di Varese. L’avvocato difensore d’ufficio, Elisa Gabbi, si è opposta, basandosi sulla versione fornita dai suoi assistiti. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora, rimettendo in libertà entrambi i giovani.