Futuro nebuloso per l’Ippodromo delle Bettole: l’incertezza regna sovrana

Entro il 31 marzo il futuro dell’impianto: tradizione e innovazione in equilibrio. Chi vorrà investire nello storico ippodromo varesino?

L’ippodromo delle Bettole di Varese si trova a un bivio decisivo. Due mesi soltanto separano l’impianto da una possibile svolta: entro le ore 12 di lunedì 31 marzo scadrà il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse relative alla procedura di concessione, avviata dal Comune con un avviso pubblico. Il tempo stringe, e con esso cresce l’urgenza di trovare soluzioni capaci di salvaguardare la vocazione ippica della struttura, ma anche di garantirne la sostenibilità economica attraverso nuovi progetti.

Un presente precario, un futuro da costruire

Mentre il bando apre a nuove prospettive, l’ippodromo vive un momento di grande precarietà. Le criticità strutturali, mai realmente risolte, potrebbero portare il Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) a sospendere l’attività ippica, compromettendo il calendario invernale fino al 10 marzo e mettendo in discussione l’intera stagione estiva 2025. Un rischio concreto che pesa come una spada di Damocle sul futuro dell’impianto.

Al di là dell’incertezza immediata, la vera sfida sarà costruire un modello gestionale capace di equilibrare tradizione e innovazione. Le corse ippiche restano il cuore pulsante dell’ippodromo, ma la loro sostenibilità economica impone di pensare a un utilizzo più ampio dell’area.

La concessione della SVICC e il nuovo scenario

Uno degli aspetti più delicati riguarda l’attuale gestore, la Società Varesina Incremento Corse Cavalli (SVICC), la cui concessione scadrà a fine 2025. Finita spesso nel mirino delle critiche per i mancati interventi di manutenzione e per i conflitti con gli allenatori, la società presieduta da Guido Borghi rischia di essere esclusa dalla corsa alla nuova gestione.

Il Comune ha già chiarito che non sono previste proroghe dell’attuale concessione: dal 2026 si aprirà un nuovo capitolo, con investitori e operatori selezionati attraverso il bando. La vera domanda ora è chi si farà avanti per raccogliere questa sfida.

Chi investirà sulle Bettole?

Negli ultimi mesi, diverse figure – sia varesine che nazionali – hanno avviato contatti con l’amministrazione comunale per valutare le potenzialità dell’area. Tra loro, anche nomi di spicco già coinvolti nel mondo dell’ippica e nella gestione di grandi impianti sportivi.

L’attrattiva dell’ippodromo non si limita solo alle corse: la sua posizione strategica e l’ampiezza degli spazi lo rendono un polo con enormi potenzialità di sviluppo. Ma la partita sarà giocata su due fronti: da un lato, la necessità di ingenti investimenti per la riqualificazione delle strutture; dall’altro, la capacità di costruire un modello di gestione economicamente sostenibile.

Le proposte sul tavolo: un ippodromo multifunzionale

La giunta guidata dal sindaco Davide Galimberti ha già delineato alcune possibili direttrici di sviluppo. L’idea è quella di trasformare le Bettole in un polo polifunzionale, capace di ospitare eventi sportivi, culturali e ricreativi in sinergia con altre strutture cittadine, come la scuola tennis di Francesca Schiavone e l’Acinque Ice Arena.

Tra le proposte in discussione emergono soluzioni innovative per diversificare le entrate:

  • La realizzazione di un circuito per kart all’interno delle piste in erba e sabbia.
  • L’adeguamento dell’area per ospitare un parcheggio, utile anche durante le partite di hockey.
  • La riconversione degli spazi sotto le tribune per accogliere le sedi di alcune Federazioni sportive.

Parallelamente, resta aperta la questione delle Scuderie Olona, un tassello chiave per il futuro dell’ippodromo, ma di proprietà della SVICC e non del Comune. Un nodo che andrà sciolto per garantire una gestione armonica dell’intero comparto.

Un futuro in bilico, ma ancora possibile

Il destino dell’ippodromo delle Bettole dipenderà dalle scelte dei prossimi mesi. Da un lato, c’è l’urgenza di scongiurare la sospensione delle attività ippiche a breve termine; dall’altro, la necessità di attrarre investitori in grado di garantire un futuro solido e duraturo all’impianto.

Il tempo stringe, ma le opportunità esistono. La sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra la tutela della tradizione e la capacità di reinventare uno spazio dalle potenzialità ancora inespresse.