CLIVIO – 3500 spettatori, il doppio degli abitanti di Clivio, piccolo paese sul fianco della Valceresio, a ridosso del confine svizzero, accorsi per assistere al concerto di Gabry Ponte domenica scorsa. Un’ora e mezza di esibizione, contornato da 3 giorni di musica e bancarelle di street food.
L’impressione è che se il luogo scelto per il concerto avesse potuto contenere più persone, l’organizzazione sarebbe comunque filata liscia e senza intoppi, grazie allo sforzo ed alla bravura dei volontari, degli amministratori locali e di tutta la macchina che si è messa in moto per creare questo momento di divertimento intergenerazionale.
L’evento è stato patrocinato dai Comuni di Clivio, Viggiù, Besano, Cantello, Lavena Ponte Tresa, Saltrio e dalla Provincia di Varese.
Il protagonista e i suoi fan, “quelli che non hanno età”
Gabry Ponte, classe 1973, torinese, deejay e produttore, è sulle scene da più di 20 anni, dapprima con la band Eiffel 65 (quelli di Blue per intenderci) e poi come solista. Innumerevoli le collaborazioni fatte con altri deejay e cantanti, quali Zucchero, Little Tony ed Edoardo Bennato, ma da sottolineare anche la partecipazione con gli Eiffel 65 a Sanremo nel 2003 con il brano “Quelli che non hanno età” e il ruolo di giudice in diverse edizioni di Amici di Maria de Filippi.
Autore di tormentoni dance come Geordie (remix della famosa canzone di De Andrè), Giulia e La danza delle streghe, mai sopra le righe a differenza di tanti altri suoi colleghi, Gabry Ponte ha unito a Clivio gli adolescenti degli anni 90, ovvero coloro che oggi hanno circa 50 anni, con quelli di oggi, con nel mezzo una nutrita fascia di trentenni che ha rappresentato la parte più numerosa del pubblico presente. Ecco perchè intergenerazionale, nonostante il ritmo musicale incalzante e un potente giro di cassa tipico della musica dance moderna, non adatta ai timpani delicati. Come per i grandi cantanti e per le grandi star musicali, Gabry Ponte rappresenta l’adolescenza di chi frequentava le discoteche in modo genuino, ballando e cantando in compagnia senza l’idea – aggiungiamo noi – di attaccar briga o di ubriacarsi come sempre più frequentemente si vede nelle discoteche oggigiorno.
Famiglie, gruppi di amici, coppie, anche molti under 14, tutti per assistere all’esibizione di un deejay pienamente maturo che continua a far divertire il pubblico con sonorità che riescono a piacere incredibilmente alle nuove generazioni quanto ai loro genitori.
Gli organizzatori e la loro passione
A monte di tutto questo c’è l’organizzazione impeccabile. Un’associazione fondata da giovani del posto, Ivantus, che anima la piccola Clivio e che ha diretto l’evento coordinando decine di volontari, grazie all’esperienza maturata in anni di organizzazione di eventi ludici e musicali, come il concerto di Davide Van De Sfroos nel 2019, ma anche di manifestazioni più istituzionali, come il biennale Ivantus Military Fest, giunto alla quinta edizione.
Non solo curare la parte musicale ed artistica (palcoscenico, luci, strumentazione audio ecc), ma anche reperire i fondi, gli sponsor, organizzare la viabilità, i parcheggi, la ristorazione, i servizi di sicurezza e soccorso, l’afflusso delle persone, nonchè richiedere ed ottenere i permessi dai vari enti (Comuni, Provincia, Prefettura, Polizia); insomma, uno sforzo notevole che per eventi così strutturati spesso è in capo a società che fanno questo di mestiere, mentre nel caso di Ivantus, ad assicurarsi tutte queste incombenze sono stati volontari,
e per di più giovani. Per garantire i parcheggi ed assicurare l’arrivo del pubblico in modo scorrevole è stata resa a senso unico la Strada Provinciale 9, creando un anello tra i comuni di Viggiù e Saltrio, recuperando una carreggiata adibita a parcheggio a spina di pesce e sfruttando anche prati privati. Il tutto sotto lo sguardo di Polizia Locale, Carabinieri e, soprattutto, dei volontari della Protezione Civile. Senza dimenticare la Croce Rossa, presente sul posto con numerosi volontari e mezzi dei quali però non vi è stato un gran bisogno fortunatamente.
Quando le cose funzionano
Troppe volte in Italia ci soffermiamo su quello che non funziona, sul pressapochismo o sull’approssimazione che caratterizzano iniziative pubbliche o private, ma qui è cosa buona e giusta evidenziare il contrario e fare i complimenti agli organizzatori, ai volontari, a tutti coloro che hanno reso possibile questa festa. Una manifestazione con l’esibizione di un deejay famoso a livello internazionale non si vedeva da molto tempo, le ultime sono state quelle di Gigi d’Agostino in Piazza Repubblica a Varese, nel 2013-14-15, poi più nulla. Eppure Palazzo estense avrebbe tutte le possibilità per promuovere un evento di questo tipo, ma qui si aprono altri discorsi che non affronteremo in questo articolo.
Non ce ne vogliano gli organizzatori degli altri eventi sparsi nel varesotto in queste settimane; sulla Provincia li abbiamo pubblicizzati, e continueremo a farlo. A molti di questi eventi, ben organizzati e strutturati, abbiamo anche partecipato in qualità di semplici ed umili spettatori, proprio come stavolta. In questo caso ciò che ci ha colpito è stato l’insieme di tutti gli aspetti descritti sopra, nel loro complesso e nella loro complessità. Il concerto di Gabry Ponte è la dimostrazione concreta di cosa i giovani possano realizzare per movimentare una piccola realtà locale, quale è Clivio, creando momenti di svago non solo per i ragazzi ma per tutta la comunità, unendo divertimento a responsabilità.