Elegante, come il centro Varese di sabato sera. Festoso, come un ritrovo tra amici appassionati di sport. Piacevole, come un bicchiere in compagnia. E familiare, come solo il Varese Calcio sa essere.
All’aperitivo di ieri sera al Nordic Grill di via Cattaneo si è respirata la stessa aria che profuma il Franco Ossola, con giocatori, dirigenti, tifosi, amanti e amici della squadra biancorossa che si sono ritrovati per dare di persona il benvenuto in famiglia a Ruben Tomella – amministratore delegato di GaGà Milano, marchio di alta orologeria – e sua moglie Cristina. Un benvenuto affettuoso, ricambiato da un trascinante entusiasmo; quello che Tomella dimostra quando parla del suo legame –
iniziato con la sponsorizzazione dell’anno scorso, proseguito in questa stagione e destinato a diventare sempre più forte – con la realtà biancorossa: «Conoscevo già la città di Varese, perché una parte dei miei soci, la famiglia Firpo, è di qui: me l’hanno fatta scoprire e grazie a loro ho scoperto l’enorme calore dei varesini per la loro squadra di calcio. Per combinazione, poi, Paolo Basile è un mio amico di lunga data ed è stato lui a presentarmi il progetto: serio, sano, con obiettivi importanti. Importanti, mi fermo qui: i sogni non si dicono…». Un sorriso e uno sguardo d’intesa, poi la spiegazione di un rapporto virtuoso: «Da una parte c’è un sostegno, dall’altra – prosegue Tomella – E nel frattempo è nata anche la partnership nata con Emanuele e Aldo della gioielleria Ossola, con cui il nostro progetto è arrivato a tutti gli effetti in città».
Il primo assaggio della famiglia biancorossa è stato piacevole, anche per il regalo – la terza maglia del Varese, nera, con nome e numero (Ruben 73) sulla schiena, che di fatto l’ad di GaGà Milano ha tenuto a battesimo essendo stata svelata ieri per la prima volta – ricevuto da Paolo Basile: «Bellissima, un regalo molto gradito: speriamo porti bene – dice, con una scaramanzia molto biancorossa Ruben Tomella – Spero di riuscire a venire presto al Franco Ossola, ma il lavoro spesso mi porta all’estero e per ora non c’è stata occasione. Ma seguo sempre il Varese: sui giornali, con qualche video, e con un appuntamento fisso con Paolo che mi racconta tutto».
Scaramanzia, dicevamo. E se vi dicessimo che GaGà ha in Beppe Sannino un amico e un ammiratore? «Sì, è vero, conosco Beppe – racconta Tomella, confermando “l’indiscrezione” relativa a una nutrita collezione di orologi GaGà appartenente al mister del secolo biancorosso – Me l’ha presentato Paolo e tra noi si è creato un bel rapporto di amicizia e un feeling speciale. Siamo distanti per questioni di lavoro, ma ci sentiamo spesso». Sannino che, siamo certi, vorrà avere nella sua collezione uno dei prossimi progetti dell’azienda: «Per ora ne esiste uno da parete (è appeso al Franco Ossola nella area hospitality in cima alla tribuna) – conclude Tomella – ma entro fine stagione realizzeremo un orologio da polso dedicato a Varese e al Varese».
Nell’abbraccio tra presente e futuro biancorosso è entrato anche Aldo Taddeo, l’ad di Herax e della Ital di Sumirago, che si è avvicinato alla famiglia del Varese Calcio per aiutare il settore giovanile (sostenendo, tra l’altro, le spese per la sistemazione del sintetico al “Campo Biasibetti” di Varesello) e che domenica era al Franco Ossola con la famiglia per Varese-Casale: «Che giornata è stata? Fuori dal comune. Io sono un esule varesino all’estero per lavoro che, una volta rientrato, si è appassionato e radicato nel territorio – spiega con un sorriso cordiale e coinvolgente Taddeo – Un po’ la sintesi di quello che sta avvenendo nel Varese. Era 11 anni che non andavo in uno stadio, e ci sono venuto insieme alla mia famiglia: io, mia moglie e i nostri quattro figli. È stato bello vedere famiglie come noi e così tanti tifosi appassionati. E mi hanno colpito i tanti “vecchietti” tifosi del Varese, che seguono con gioia e passione la squadra. E che meritano di vederla più in alto della serie D».
Per Taddeo contano le persone e la passione: «Mi sono avvicinato e mi sto appassionando al Varese grazie a Massimo Scodellaro (team manager del settore giovanile biancorosso, ndr) per aiutare il settore giovanile. Sono vicino a lui e Paolo Basile con la volontà di creare un tessuto sano, legato allo sport, in un ambiente pulito, dove i bambini possano crescere e anche sognare il professionismo: in questa provincia c’è grande tradizione sportiva e il calcio ne fa e deve farne parte. Ma non mi sarei mai avvicinato a un certo tipo di calcio: mi piace solo quello fatto di passione e di facce pulite. In Paolo Basile ho trovato una bella persona, concreta e pulita: per me è fondamentale. Mi sto avvicinando piano piano e voglio capire quanto posso aiutare Paolo e Massimo: di certo insieme possiamo rappresentare una base molto solida per il futuro».
Tomella, Taddeo e tutta la famiglia biancorossa riunita per accogliergli. Tra loro, felice e orgoglioso, c’è Paolo Basile: «Sono felice. Le persone che ho sempre voluto per il Varese Calcio sono quelle come loro. Ruben ha detto che dal Varese riceve visibilità? Se lo pensa sono contento, anche perché lo dice uno che ha come uomini immagine calciatori come Neymar e Honda (campioni di Barcellona e Milan conosciuti in tutto il mondo, ndr)… A parte gli scherzi, si capisce quanto si senta coinvolto nel nostro progetto. Ha capito la mia sofferenza nel non voler più vedere accadere cose come quelle successe al Varese Calcio negli anni passati. È un orgoglio aver visto la sua azienda nascere e crescere. E soprattutto vederla sulle nostre maglie, compresa quella nera che volevamo presentare in un’altra occasione ma che abbiamo pensato come chicca per fargli una sorpresa e ringraziarlo di essere qui al nostro fianco. Lui, e anche Aldo, con cui si sta creando un rapporto davvero speciale. Sono felice nel vedere varesini e aziende del territorio che si aggregano per un progetto importante, come il nostro, che si appassionano alla città e alle sue eccellenze. E, certo, sono felice anche di vivere serate come questa, tra amici».
Una serata elegante, festosa e piacevole. In famiglia. Quella biancorossa.