Gallarate, a due mesi dal rogo un’altra ricetta per il Maga

GALLARATE Un dossier di sette pagine per raccontare la storia del Maga. E, soprattutto per fare alcune proposte rispetto al futuro del museo. Le ha presentate, questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata di fronte alla galleria, la Federazione della Sinistra.

La prima idea lanciata, con l’obiettivo di ricostruire il fondo di gestione eroso da una condotta all’insegna dello «spreco più sfrenato», è quella di «far nascere un grande movimento di salvataggio», che coinvolga «grandi ospiti» che si esibiscano «gratis per sensibilizzare» e raccogliere fondi che rimettano insieme il capitale sociale del museo. Si parla poi di «azionariato popolare» e di una «sottoscrizione pubblica, trasparente ed estesa a tutte le comunità italiane e straniere». E ancora di mostre organizzare «da enti e aziende esterne che si farebbero carico dei costi di organizzazione e allestimento, pagando un affitto al museo».

La Fds chiede poi che il Maga venga «restituito com’era» alla città. E per questo chiede di sapere «quanto tempo ci vorrà per rivedere gli spazi espositivi e didattici in via De Magri e quale sarà il ruolo definitivo del museo all’interno di un progetto culturale più complessivo».

E per riuscire ad attirare visitatori che rendano sostenibili le mostre e, più in generale, la cultura in città, «occorre concentrare tutti gli sforzi su un maggiore coinvolgimento finanziario dei privati». Oltre che su «progetti di integrazione artistica e teatrale tra realtà complementari di ampio respiro». Insomma, «occorre pensare in grande e uscire dalla dimensione provinciale».
R. Sap.

f.artina

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