Gallarate, crac Todomondo Sequestrata la villa di Scotti

Gallarate Crac Todomondo: Alessandro Scotti resta senza la sua villa da 16 stanze. A soli sei mesi di distanza dall’epopea che ha visto truffati migliaia di clienti del tour operator con sede a Gallarate in largo Buffoni, il pm Roberto Pirro lancia un segnale forte alle vittime chiedendo e ottenendo un primo sequestro a carico di uno dei quattro indagati: la villa di Albizzate, via De Gasperi, dove tra l’altro Scotti (ex patron di Avitour e Todomondo) risiede con la famiglia,

è finita sotto sequestro con il conto corrente intestato alla moglie. Secondo l’indagine condotta dalla guardia di finanza di Gallarate, la villa è stata acquistata con i proventi della truffa ai danni di centinaia di turisti che, via internet, avevano prenotato e pagato viaggi in tutto il mondo (con costi da 1500 a 7 mila euro) ritrovandosi poi senza albergo e senza voli.
Il sequestro della villa di Scotti, e del conto intestato alla moglie oggi contenente 27 mila euro sul quale però sarebbero transitate grosse somme derivanti dal gioco di scatole cinesi, è un primo passo per fare giustizia e accumulare beni per i risarcimenti.
Oggi i procedimenti penali in carico a Todomondo sono circa 234: le legali Laura Pellegrini e Francesca Pinciroli guidano l’azione penale congiunta di circa 1000 persone. E non mollano: «Andremo fino in fondo» spiegano.
A Milano, intanto, Silvano Favarato (amministratore delegato della società da maggio in avanti e indagato con Scotti per truffa aggravata) ha denunciato a sua volta Scotti per l’illecita vendita del ramo d’azienda Todomondo, inspiegabilmente acquistata con un passivo di 6 milioni di euro.

f.artina

© riproduzione riservata