No, non diventerà terra di nessuno: una granitica certezza finalmente si posa sull’ex caserma dell’aeronautica di viale Milano, l’immenso complesso spalmato su dieci ettari a Madonna in Campagna. La strada che conduce al suo futuro è ora lastricata di ottimismo. Ottimismo che nasce dall’incontro che ieri il sindaco ha avuto a Milano con rappresentanti del Demanio e del Ministero della Difesa, proprietari dello stabile. Cassani è riuscito così a segnare il primo gol nella partita che porterà la parte più estesa dell’ex caserma a passare di proprietà del Comune di Gallarate.
«Sono fiducioso, anche per quanto riguarda le tempistiche – rivela con soddisfazione il primo cittadino – Demanio e Ministero si sono finalmente detti disponibili a cedere gran parte dell’area a fronte del nostro più che mai concreto impegno a valorizzare la struttura e a non farla diventare una cattedrale nel deserto destinata al degrado e all’abbandono».
Si diradano dunque le nubi sul futuro dei plessi lasciati liberi dall’Aeronautica nel 2013 dopo il trasferimento del 2°
Deposito a Cameri per motivi legati al momento storico e al contenimento delle spese. Il “Casermun”, come è da sempre chiamato dai gallaratesi, rinascerà dunque a nuova vita. Anzi, a nuove vite. Sì, perché lo spazio è davvero vasto e saranno probabilmente diverse le realtà che vi troveranno casa. Spiega ancora Cassani: «Il Demanio ha manifestato la ne cessità di trasferire in viale Milano alcuni uffici, il Ministero ha chiesto di poter mantenere a disposizione un solo capannone da adibire a magazzino. Il resto con ogni probabilità passerà tutto nelle mani del Comune». E, a questo punto, Cassani può sognare. O meglio, iniziare a progettare: «Non ho mai nascosto già in campagna elettorale la mia volontà di creare all’interno dell’ex caserma una vera e propria cittadella delle forze dell’ordine. Ma, vista la situazione di Madonna in Campagna, sarebbe utile anche riuscire a creare in viale Milano un plesso scolastico. Lo spazio è tanto, le idee pure. Di certo ci siamo resi garanti di una riqualificazione complessiva del complesso, e questo è il nostro obiettivo».
Il sindaco pigia sull’acceleratore: «Il prossimo step sarà un sopralluogo insieme al Demanio e al Ministero della Difesa che confido si possa fissare entro una decina di giorni, quindici al massimo. Dopodiché nel giro di un altro mese e mezzo conto di poter formalizzare il passaggio, così da poterci mettere subito al lavoro». Insomma, chissà che il primo regalo da mettere sotto l’albero di Natale di Palazzo Borghi non sia proprio il futuro nero su bianco del caro, vecchio Casermùn.