GALLARATE – “Abbiamo deciso convintamente di candidare Gallarate a diventare nel 2026 la prima capitale italiana dell’Arte Contemporanea perché, senza presunzione ma con estremo realismo, riteniamo che una città come la nostra possa essere davvero considerata un esempio di ricchezza culturale e artistica”. Lo ha comunicato il sindaco Andrea Cassani.
“Questa candidatura la dobbiamo ai tanti industriali della nostra città che, dallo scorso secolo, hanno in modo lungimirante prodotto ricchezza ma investito risorse importanti sulla cultura, sull’arte moderna e contemporanea, creando quella che è un motivo d’orgoglio non solo per i nostri concittadini ma per tutta la nostra regione”.
Il patrimonio artistico lombardo
“In Italia sappiamo bene di essere molto fortunati, dato che vi sono molte città che godono certamente di un patrimonio artistico, culturale e architettonico superiore al nostro ma, a livello di arte contemporanea, non ci sentiamo inferiori a nessuno. E il fatto stesso che Regione Lombardia, tra tutte le città e il patrimonio artistico su cui può contare, scelga di sostenere e promuovere la nostra città è sintomatico della credibilità della nostra candidatura”.
“Grazie all’operosità dei tanti imprenditori che hanno investito sulla cultura del fare, facendo cultura in città abbiamo due musei, quattro teatri, due biblioteche e un conservatorio statizzato (uno dei pochi in Italia in una città non capoluogo) segno evidente che le arti sono sempre state una peculiarità che ha contraddistinto la nostra città. Noi stiamo già proseguendo nel solco di chi ci ha preceduto, investendo sulla formazione, sull’educazione e sulla cultura e riteniamo che il fatto di ottenere questo riconoscimento, nel 2026, anno in cui tra l’altro vi saranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina di cui l’aeroporto di Malpensa, nostro partner, sarà la porta principale per i tanti turisti e addetti ai lavori che arriveranno, porterà un indubbio beneficio a noi e a tutta l’Italia mostrando che non serve essere una grande città per fare grande cultura”.