Gallarate, in piazza contro l’ospedale unico: “C’è ancora tempo per fermare il progetto”

Corteo con 150 persone, il Comitato rilancia la protesta contro la struttura che unirebbe Busto e Gallarate.

GALLARATE – “C’è ancora tempo per fermare il progetto dell’ospedale unico”. Con queste parole Walter Mason, portavoce del Comitato per la difesa della salute del Varesotto, ha rilanciato nel pomeriggio di sabato 12 aprile, dalla piazza centrale di Gallarate, la battaglia contro la realizzazione del nuovo polo ospedaliero destinato a sostituire gli attuali presidi di Busto Arsizio e Gallarate.

Una mobilitazione ridimensionata

La partecipazione, rispetto alle grandi manifestazioni del passato, è apparsa decisamente più contenuta: circa 150 persone hanno preso parte al doppio corteo organizzato dai comitati, un numero ben distante dalle oltre duemila presenze che, due anni fa, animarono la protesta in difesa dell’ospedale Sant’Antonio Abate.

I manifestanti sono confluiti in piazza provenendo da due punti diversi della città – via Pastori e via Curtatone – sfilando dietro striscioni e bandiere, molte delle quali rosse, a simboleggiare l’appartenenza ai movimenti civici e associativi. Assenti le forze politiche di opposizione, che pur avevano criticato il progetto a più riprese: una scelta che ha evidenziato una certa frammentazione nel fronte del dissenso.

“Posti letto fantasma” e critiche al progetto regionale

A dare voce ai timori della cittadinanza sono stati i referenti di Medicina Democratica, che hanno guidato il corteo partito dal parcheggio dell’ospedale di Gallarate. “Posti letto fantasma” è stata la denuncia più ricorrente, insieme alle preoccupazioni per un futuro sanitario sempre più centralizzato e meno accessibile, specie per le fasce più fragili della popolazione.

Il comitato continua a contestare la sostenibilità del progetto, chiedendo maggiore trasparenza e un coinvolgimento reale del territorio. La battaglia, per i manifestanti, è tutt’altro che conclusa.