– A Gallarate si respira meglio: negli ultimi dieci anni la qualità dell’aria in città è migliorata sensibilmente. Così come testimoniano i numeri rilevati dalla centralina di piazza San Lorenzo.
La Provincia di Varese ha estratto dal sito di Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per l’ambiente, i dati relativi alle concentrazioni di Pm10 nel periodo compreso tra il 1 dicembre ed il 29 gennaio degli ultimi dieci anni.
Ed ha così potuto verificare che il numero di giorni di superamento della soglia di attenzione, fissata in una concentrazione di polveri sottili superiore a 50 microgrammi per metro cubo, è praticamente dimezzato. Tra il 2005 ed il 2006 furono ben 50 le giornate da bollino rosso.
Il che significa che, sul periodo di due mesi preso in considerazione, solo un giorno ogni 6 l’aria era respirabile. Negli ultimi due mesi, invece, le giornate durante le quali il Pm10 ha superato la soglia di attenzione sono state 24, meno della metà di quelle registrate dieci anni fa.
E la pioggia non c’entra: come conferma l’Osservatorio geofisico prealpino, dal 16 dicembre al 16 gennaio non ne è caduta una goccia. «L’aspetto meteorologico influenza in modo differenziato da un anno all’altro»,
spiega , responsabile dell’unità operativa Qualità dell’aria di Arpa, «al di là di questo, sicuramente c’è stata una riduzione delle emissioni».
Le cause sono molteplici: da una parte le norme, come gli standard fissati dall’Europa per le emissioni dei tubi di scappamento piuttosto che il blocco della circolazione per i veicoli Euro2 e inferiori. Poi la tecnologia: «il filtro antiparticolato per i motori diesel è stato di fondamentale importanza, ma anche a livello industriale c’è stata un’evoluzione positiva».
Anche per quanto riguarda il riscaldamento «ci sono elementi di miglioramento. Sebbene dobbiamo prestare attenzione alla diffusione dell’utilizzo della legna», più inquinante rispetto al metano. Infine, sulla concentrazione di Pm10 ha inciso anche la crisi «che ha comportato una riduzione dei consumi». Il risultato, appunto, è che si respira meglio.
Lo dimostrano anche i valori di picco: nel gennaio 2009 si arrivò al record di 199 microgrammi al metro cubo, quest’anno non si è andati oltre i 92. «Questi numeri indicano che la strada che abbiamo percorso è tanta. Ma non dicono che il problema è risolto», ammonisce però Lanzani.
Nel 2014 il valore medio di Pm10 nell’aria gallaratese è stato di 29, contro un limite massimo di 40. Dato positivo al quale fa da contraltare quello dei giorni di superamento della soglia: rispetto al massimo di 35 previsti dall’Europa, a Gallarate sono stati 45. Che certo sono molto lontani dai 158 del 2003, ma ancora troppi rispetto agli standard fissati da Bruxelles.