Al via un cantiere destinato a rivitalizzare l’immagine di piazza Garibaldi, pedonalizzazione compresa.
«Si tratta di un restauro conservativo, l’immobile rimane identico sia nei volumi che nel prospetto», assicura l’assessore all’Edilizia privata . E del resto si sta parlando di un vero e proprio pezzo di storia della città: già segnalato nel catasto Teresiano del Settecento, compare così com’è oggi nel catasto Cessato del 1860.
Storia per storia, qui tra il 1846 ed il 1848 si trovavano i patrioti gallaratesi per organizzare i moti risorgimentali. Evento celebrato da una targa, che la proprietà si è impegnata a restaurare in cambio del via libera ai lavori di recupero. Operazioni che riguarderanno l’intero casseggiato, da via Verdi sino al Teatro Condominio. Rimarranno ovviamente attivi i bar e la storica farmacia che hanno sede nell’edificio. Possibili altri spazi commerciali al piano terra, residenziale e terziario ai piani superiori, un parcheggio interrato. «Questo è uno dei complessi più belli del centro ».
E non soltanto perché le parti disabitate dell’immobile erano ormai votate al degrado. «Questo», prosegue l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, «è un pezzo di storia della città che viene rimesso in sesto nell’ottica di valorizzare il centro commerciale naturale» rappresentato dalla zona pedonale e dalle vie limitrofe.
In gioco, secondo Pignataro, c’è però anche «il rilancio di piazza Garibaldi, sul quale scommetterei forte nei prossimi cinque anni, con una pedonalizzazione almeno parziale». In questa prospettiva, «l’immobile
che sta per essere riqualificato è importantissimo».
Certo, il ragionamento dell’assessore è futuribile. Politicamente, prima di parlare dei prossimi cinque anni ci sono le amministrative 2016. Ma insomma l’esponente dell’esecutivo ha anticipato uno dei cavalli di battaglia della sua coalizione. «Nella variante al pgt abbiamo ragionato sul reperimento di nuovi parcheggi per sostituire quelli della piazza, così che la pedonalizzazione non porti danni». Una ventina saranno in via Roma, nell’ambito del progetto dell’archistar . Gli altri interrati sull’altro lato della strada. «Secondo me è una scommessa da fare, che potrebbe rilanciare il commercio del centro e la vita cittadina». Certo, muovendosi con cautela: «Mucci rischiò di prendere qualche sanpietrino in testa quando chiuse al traffico». I fatti, però, hanno finito per dare ragione all’ex sindaco. Andrà così anche con Pignataro?