La frase pronunciata dal sindaco di Varese Davide Galimberti ha scatenato la dura presa di posizione del primo cittadino di Gallarate . «Sono rimasto esterrefatto dalle dichiarazioni di Galimberti» afferma l’esponete leghista che, seppur non nascondendo che il sindaco di Varese umanamente gli sia simpatico, precisa come «Mi viene il dubbio che lui non faccia il sindaco come me e molti altri in provincia di Varese».
Per il numero uno di Palazzo Borghi è sconcertante «Arrivare ad imputare ad Emanuele Antonelli i costi per i disagi arrecati ai cittadini varesini dalla delegazione dei richiedenti asilo non è corretto anzi direi bestiale». La dichiarazione rilasciata da Galimberti lascia basito Cassani «Non ci potevo credere – continua – ho pensato che fosse per colpa del caldo o forse un autogol di chi si occupa della comunicazione».
Perchè «Questa dichiarazione ha superato il limite – continua Cassani – anzi la ritengo una boutade che mi farebbe quasi ridere se non fosse che è realtà». Per Cassani, è inconcepibile che «Galimberti non abbia presente quali siano le reali possibilità decisionali dei sindaci, noi possiamo solo subire le conseguenze di scelte che vengono da piani più alti». Il riferimento è anche alla situazione cittadina infatti, solo pochi mese fa, senza alcun preavviso erano stati assegnati alla sede gallaratese della KB altri profughi superando così
la quota prevista. «Più che chiedere danni ad Antonelli – suggerisce il sindaco leghista – dovrebbe andare dagli ultimi Premier del suo partito, non solo per Varese ma per tutti gli italiani». Durante la manifestazione a Varese, è comparso uno striscione con scritto “Non vogliamo più KB”, «Mi fa piacere che i richiedenti asilo abbiano realizzato lo striscione – sottolinea Cassani – se questo è l’unico metodo per farci ascoltare, se sarò costretto ne scriveremo uno anche noi con scritto “Basta profughi”». Di certo l’esponente leghista non vuole difendere la KB ma «Forse a qualcuno sfugge una cosa, la KB è una srl e quindi le sue azioni sono mirate ad ottenere un guadagno». La colpa è quindi da ricercare a più alti livelli che «pur sapendo quali siano gli obiettivi di queste cooperative continuano ad assegnare loro profughi». E se la stessa situazione avvenisse anche a Gallarate? «Purtroppo ho le mani legate – conclude Cassani – non posso far altro che aspettare che capiti un incidente come quello di Somma Lombardo>.